La provincia di Trento è tra le realtà più virtuose per quanto riguarda gli indicatori relativi alla salute del Rapporto Bes (Benessere equo e sostenibile) 2023 dell’Istat. Con 5 indicatori su 15 a livelli massimi, la nostra provincia si colloca, insieme a Bolzano, tra le realtà migliori in Italia. Attraverso l’analisi di un ampio set di indicatori statistici il Rapporto di Istat offre una lettura approfondita dei livelli, delle tendenze e delle disuguaglianze di benessere che si possono osservare in 12 aree.
Considerando gli indicatori dell’area della salute, il Trentino, anche nel 2023, ha il valore migliore in assoluto per quando riguarda la speranza di vita alla nascita: 84,6 anni, rispetto alla media italiana di 83,1. Per la speranza di vita alla nascita “in buona salute” il Trentino si colloca ai primi posti, secondo solo alla Provincia di Bolzano. I trentini sono quindi i più longevi in Italia nel 2023, ma vengono superati per gli anni di vita “in buona salute” dagli altoatesini: degli 84,1 anni di vita attesa alla nascita in Alto Adige, circa l’80% sono in buona salute, a fronte del 76% in buona salute della vita attesa in Trentino. Sono molto buoni anche i dati relativi all’indice di salute mentale, dove siamo secondi solo alla provincia di Bolzano.
Ottimi risultati sono raggiunti dal nostro territorio anche sul fronte della mortalità evitabile, che fa riferimento ai decessi che potrebbero essere evitati con l’adozione di stili di vita più salutari, con la diminuzione dei fattori di rischio ambientali e con interventi di sanità pubblica (mortalità prevenibile) o che potrebbero essere ridotti grazie a un’assistenza sanitaria tempestiva ed efficace in termini di diagnosi precoce e di trattamenti sanitari appropriati. Anche in questo caso il valore per la nostra provincia (15,1 decessi per 10mila residenti della fascia 0-74 anni) è il migliore in Italia e ampiamente sotto la media italiana (19,2). Anche sul fronte della mortalità per tumore (20-64 anni) i risultati sono eccellenti, con 5,9 decessi per mille abitanti, rispetto ad una media italiana di 7,6.
Sul fronte dei corretti stili di vita e della sana alimentazione i trentini dimostrano di essere sensibili ai benefici che questi portano sulla salute. Gli adulti trentini in sovrappeso/obesi sono il 37%, rispetto al dato nazionale di 44,6%. Un dato che può ancora diminuire limitando la sedentarietà, dove comunque, con un 14,8%, siamo secondi solo ai vicini altoatesini, rispetto ad una media italiana di 34,2%. Sono molto buoni anche i dati sull’alimentazione adeguata (a partire dai tre anni), con un 22,4% dei trentini che segue una dieta equilibrata e bilanciata; in Italia il dato si ferma al 16,5%. Sul consumo di alcol, rispetto alle regioni del nord-est che registrano un consumo di alcol a rischio nel 19% degli over 14, in Trentino il dato è inferiore, anche se c’è margine di miglioramento: i dati registrano un 17% di trentini con più di 14 anni che beve abitualmente bevande alcoliche, mentre Il dato italiano si attesta al 15,6%.
Facendo un discorso più ampio sugli indicatori per livello di benessere, il 73% degli indicatori ci colloca in una classe di benessere medio–alta. Ampliando l’analisi ai dati sulla qualità dei servizi socio sanitari e assistenziali, ci posizioniamo al primo posto nazionale per quanto riguarda i posti letto residenziali (152,8 per mille abitanti) e il numero di personale infermieristico (8,3 per mille abitanti), mentre siamo in coda per il numero di medici (3,4 per mille abitanti). Ci distinguiamo invece, insieme ad altre regioni del centro nord, per gli elevati livelli di fiducia in entrambe le professioni sanitarie.
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