Nella chiesa di Santo Stefano di Villazzano, questo pomeriggio, l’ultimo saluto al giornalista Mauro Lando, morto a 77 anni sabato scorso, è stato un grazie affettuoso della comunità trentina. A parlare per prime sono state le voci dei suoi colleghi – introdotte a inizio celebrazione dal parroco don Giorgio Favero – che hanno restituito la passione civile e lo spessore umano con cui Lando ha raccontato le vicende della politica e della società trentina, dedicandosi poi a comporre anche un fondamentale “Dizionario” dei fatti e dei personaggi trentini di oltre cinquant’anni. Racconti e aneddoti della vita di redazione e dentro i palazzi, indagati da Mauro Lando con curiosità e metodo, hanno evidenziato anche la sua attenzione ai colleghi della periferia, espressa anche nella festa per il pensionamento a cui aveva voluto invitare tutti i suoi collaboratori del “Trentino”, ex “Alto Adige”. Una poesia di commiato scritta dal fratello ha confermato la speciale cura con cui, assieme alla moglie Gabriella, Lando ha costruito relazioni di amicizia testimoniate anche dai rappresentanti dell’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati di cui è stato socio e segretario nazionale. Alla celebrazione, ravvivata dal coro di Villazzano, erano presenti numerosi colleghi dell’Ordine dei Giornalisti e del sindacato, nonchè alcuni politici trentini degli anni Ottanta e Novanta che hanno apprezzato in Lando la capacità di approfondire e il desiderio di ben comprendere per poter ben spiegare al lettore.
Un invito a considerare i nostri giorni, “quelli che stiamo vivendo, non quelli che sogniamo o rimpiangiamo”, è stato proposto da don Giorgio nell’omelia in cui l’eredità di generosità, gentilezza e onestà di Lando è stata presentata come un valore al quale ispirarsi.
Lascia una recensione