Approvato all’unanimità il ddl Maestri sulle celebrazioni per il centenario della morte di Giacomo Matteotti

È stata approvata all’unanimità dal Consiglio provinciale la proposta di legge di Lucia Maestri (Pd) che impegna la Provincia di Trento a celebrare il centenario della morte di Giacomo Matteotti, deputato antifascista brutalmente ucciso dalla polizia segreta di Mussolini il 10 giugno 1924.

“Un uomo – ha ricordato Maestri -, che aveva radici familiari a Comasine di Pejo e radici politiche trentine con il Partito socialista di Cesare Battisti. Il Matteotti anti nazionalista, anti militarista, favorevole alle autonomie locali. Il politico che seppe cogliere le fragilità dell’Italia uscita dalla Grande Guerra; i problemi del proletariato, in particolare del suo Polesine, che affrontava con rigore ma con metodo riformista. Un lavoro di analisi, il suo, fondato su dati che lo portò a capire quale sarebbe stata la parabola del Fascismo alimentato dalla crisi socio – economica e politico, dalla reazione dei grandi proprietari terrieri e dagli interessi stranieri che sostenevano Mussolini. Il deputato che seppe denunciare la viltà dello stato liberale e della monarchia che aprì le porte al golpe della marcia su Roma e la violenza dello squadrismo del quale rimase vittima. Il 10 giugno 1924 venne rapito nei pressi della sua casa sul Lungo Tevere di Roma da un gruppo di assassini, guidati da Amerigo Dumini, alle dirette dipendente di Mussolini. Un omicidio, ha aggiunto la consigliera del Pd, che ricorda quello di Navalny. Alla Provincia autonoma di Trento, ha concluso, spetta di mantenere il ricordo di questa figura”.

D’accordo anche Carlo Daldoss (FdI) che ricordando l’origine della val di Pejo di Matteotti, ha evidenziato che tutti gli anni davanti alla casa della sua famiglia a Comasine l’onorevole socialista viene ricordato, sottolineando i valori condivisibili da tutti come la democrazia e la tolleranza. “La memoria di Matteotti – ha detto Daldoss -, non dovrà limitarsi al centenario della sua morte, ma diventare un mezzo per diffondere, soprattutto tra i giovani, i valori della tolleranza e del rispetto delle idee altrui. Oggi tutti siano antifascisti e per questo le celebrazioni dovranno avere la forza di guardare avanti e non soltanto al passato”.

Francesco Valduga (Campobase) ha definito il ddl doveroso e necessario per una ricordare una figura che è stata esemplare per il coraggio di non piegarsi alla prevaricazione e alla violenza. Ma il ddl è necessario perché il suo omicidio rappresentò un passaggio emblematico nel quale il Fascismo si mostrò come regime che arrivò fino all’apice delle leggi razziali e della guerra a fianco della Germania nazista. La vicenda di Matteotti ci ricorda poi che libertà e democrazia non sono diritti acquisiti. Rivolgendosi a Daldoss ha detto di non avere dubbi sul suo antifascismo, ma non è vero che in Italia siamo tutti antifascisti. E ha ricordato che ci sono politici che il 25 aprile fanno gli auguri di S.Marco a tutti per cancellare la memoria della liberazione. Una memoria che serve a ricordare la tragedia del Fascismo che non dobbiamo più correre il rischio di rivivere.

Francesca Gerosa ha affermato che il ddl rientra nel percorso della legge nazionale, ma ha ricordato che il Museo storico ha già avviato iniziative, compresa la pubblicazione di un volume, e c’è l’obiettivo di ospitare in Trentino la mostra fotografica su Matteotti. La vicepresidente ha anche ricordato i due emendamenti della Giunta: il primo che richiama il supporto scientifico del Museo storico del Trentino e il secondo che pone il tetto di 100 mila euro per le celebrazioni.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina