A Cembra tutti lo conoscevano come “El Bepi”. Giuseppe Nicolodi, storico maestro del coro parrocchiale, guidato per una sessantina d’anni, si è spento lo scorso 4 aprile. Ma lo si ricorda anche nei panni dell’Ottobre nella Canta dei Mesi di Cembra, nel coro delle Vecchie Tradizioni cembrane e anche come membro del coro Vallaccia, come basso.
Il funerale, sabato 6 aprile, è stato presieduto da don Bruno Tomasi assieme a Eugenio Cornella, amico di vecchia data di Giuseppe.
Grande amante del canto gregoriano, Nicolodi teneva moltissimo alla Missa De Angelis; dire che per lui la musica era una passione è piuttosto riduttivo, trasmetteva tutto sé stesso nel canto e nella direzione, sapeva sempre scegliere i canti più adatti alle circostanze e nei vari momenti liturgici; ha saputo indirizzare il coro nella giusta direzione guidando e formando i coristi in tutti i suoi lunghi anni di attività. Era una persona costante, non mancava mai a nessun appuntamento musicale e a nessuna Messa, che fosse festiva o feriale, per animarla decorosamente; alle prove di canto era sempre il primo ad arrivare per stilare il programma e preparare i brani. Entrò a far parte del coro parrocchiale di Cembra all’età di diciott’anni al termine degli anni Quaranta, il direttore allora era Celestino Bonfanti con l’organista Bruno Gottardi. Negli anni Sessanta frequentò la scuola per la direzione di Coro a Trento e dopo il ritiro del direttore Bonfanti, decise di prendere in mano il coro che guidò per molti decenni fino al 2007, quando lasciò il posto al maestro Renzo Micheli, anche se fu sempre e comunque un valido e prezioso sostegno nei momenti di maggior bisogno.
Il ricordo che Giuseppe ha lasciato rimarrà indelebile in tutti coloro che lo conobbero poiché l’amore che riusciva a trasmettere in tutti gli aspetti della musica sicuramente hanno lasciato il segno, egli era solito dire che cantare le lodi al Signore era una cosa che doveva partire dal cuore poiché è proprio la motivazione che permette ad ognuno di dare il meglio di sé, è proprio questo insegnamento che spinge ancora avanti il coro parrocchiale. Ciao Beppino ti ricorderemo esattamente com’eri, un uomo di cuore, di parola e costante.
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