“A distanza di poche ore dall’incidente che è costato la vita ad un geometra di cantiere italiano di 57 anni, investito da un treno di rifornimento mentre stava svolgendo lavori di rilevamento nel cantiere di realizzazione del tunnel del Brennero, sul lato austriaco dell’opera, oggi è una giornata nuovamente tragica per il settore edile in regione. Poco sappiamo al momento in merito all’andamento dei fatti che hanno portato al grave ferimento di tre operai rumeni impegnati nella realizzazione della galleria Loppio-Busa, a causa del cedimento di un cestello della piattaforma idraulica sulla quale stavano lavorando nel turno di lavoro notturno. In cantiere pochi operai se la sentono di rilasciare dichiarazioni e di azzardare ipotesi in merito alle responsabilità dell’accaduto”. Lo scrivono i sindacati Feneal Uil Trentino Alto Adige e Fillea Cgil dopo l’incidente avvenuto questa mattina poco prima delle tre nel cantiere della Galleria passo San Giovanni-Cretaccio, che ha coinvolto tre operai, portati all’ospedale Santa Chiara di Trento.
Secondo i sindacati, “quanto avvenuto porta ancora una volta al centro del dibattito politico – a livello locale e nazionale – il tema della prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle morti ‘bianche’. In tal senso, Matteo Salvetti per Feneal Uil Trentino Alto Adige Südtirol e Giampaolo Mastrogiuseppe per Fillea Cgil ricordano la proclamazione di 4 ore di sciopero per la giornata di venerdì 11 aprile. Un’iniziativa volta a sollecitare il Governo a ricercare soluzioni e interventi condivisi e strutturali per fermare quella che, a livello italiano, si va delineando come una vera e propria strage di innocenti: ogni giorno infatti, nel nostro Paese, tre lavoratori perdono la vita per incidenti accorsi sul posto di lavoro”.
Le parti sindacali ricordano ancora una volta la necessità di istituire la figura dell’Rlst: il rappresentante territoriale per la sicurezza. “Una richiesta finora rimasta inascoltata”, commentano.
Salvetti e Mastrogiuseppe ricordano infine come, anche in questo caso, le vittime di infortunio sul lavoro siano di origine straniera. I lavoratori di origine straniera – comunitaria ed extracomunitaria – rappresentano assieme quasi il 50% dei lavoratori impiegati nel settore edile in Provincia di Trento, suddivisi in ben 93 nazionalità differenti. Sono loro a lavorare nei cantieri più difficili e a svolgere le turnistiche peggiori, esponendosi così maggiormente al rischio di infortuni, anche gravi. Senza di loro, per contro, in un periodo storico caratterizzato dalla mancanza di manodopera nel comparto edile, sarebbe difficile immaginare la realizzazione di opere importanti per il territorio. Ed è questo il caso della galleria Loppio-Busa nella quale lavorano sempre meno operai italiani. “Ed è quello che accadrà anche nel cantiere di realizzazione della Circonvallazione ferroviaria di Trento”, avvertono. “Fillea Cgil e Feneal Uil chiedono richiamano quindi le istituzioni a svolgere il proprio ruolo e a investire maggiormente nella diffusione della cultura della sicurezza, a tutti i livelli, per evitare che quanto avvenuto oggi presso il cantiere Loppio Busa abbia a ripetersi in futuro. Per quanto riguarda invece il consorzio SAC costruzioni, si provvederà alla richiesta di un incontro urgente al quale seguirà un momento di assemblea con i lavoratori”, concludono.
In merito all’incidente di San Giovanni-Cretaccio, la Provincia di Trento comunica di aver compiuto “i necessari accertamenti sulla vicenda”. “I tecnici stanno supportando le forze dell’ordine nella raccolta degli elementi per la ricostruzione della dinamica dei fatti, che hanno causato il ferimento di tre operai. Sul posto anche l’Unità operativa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Uopsal) dell’Azienda sanitaria. Ricevuta notizia dell’evento, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e l’assessore provinciale al lavoro Achille Spinelli si sono interessati alle condizioni di salute delle persone coinvolte. L’Amministrazione provinciale conferma la massima attenzione rispetto al tema della sicurezza sui posti di lavoro. Contrariamente a quanto riportato da alcuni mezzi di informazione, il cantiere non è sotto sequestro. Il mezzo sollevatore che non risultava agganciato regolarmente è stato invece sequestrato dalle autorità competenti”, conclude la Provincia.
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