Rovereto, il Comune sostiene l’appello di “Persone per la pace”

Un appello per la pace per chiedere lo stop ai massacri, alle guerre e alle armi. L’iniziativa è stata lanciata dalle “Persone per la pace”, un gruppo di liberi cittadini e cittadine di Rovereto, e sottoposta alla sindaca reggente Giulia Robol nella giornata di martedì 12 marzo. Un incontro carico di significato durante il quale è stato presentato il testo dell’appello e chiesto l’aiuto dell’amministrazione per sostenerne la diffusione.

Il Comune di Rovereto, in quanto Città della Pace e città sede di quella Campana dei Caduti che ogni giorno ricorda con i suoi rintocchi l’orrore della guerra e il dovere di proteggere la pace dei popoli e delle persone, si impegna a supportare questa iniziativa inviando il testo dell’appello a tutti i Comuni del Trentino per l’adesione.

Già negli scorsi mesi il Consiglio comunale aveva approvato due mozioni sul tema. A luglio 2023 “Rovereto promotrice di dialogo e di pace condanna l’uso delle bombe a grappolo”, con la condanna alla produzione, detenzione, commercio e utilizzo di bombe a grappolo, e l’intensificazione del ruolo di Rovereto come città promotrice di dialogo e pace, e a dicembre 2023 con “Israele-Palestina: contro la guerra, per la pace” con un appello al Governo italiano e alle istituzioni europee per fermare l’escalation di violenza per arrivare presto a un immediato cessate il fuoco generale a Gaza, in Cisgiordania e in Israele.

L’APPELLO

“Ogni giorno un massacro, ogni giorno sofferenze su sofferenze. E nessuno tra governanti e potenti della Terra parla più veramente di pace, negoziati e soluzioni politiche. Armi e soltanto armi. Le diplomazie sono silenziate. Ogni giorno un passo avanti verso l’abisso.

Facciamo il presente appello in nome della nostra umanità; in nome del sogno dell’Onu, nato per “salvare le future generazioni dal flagello della guerra” e del diritto internazionale; in nome dell’obiettivo fondante dell’Europa: la pace. In nome dell’articolo 11 della nostra Costituzione; in nome di papa Francesco che ogni giorno invoca la pace come mai nessun papa. In nome delle centinaia di migliaia di vittime che hanno lasciato la vita su campi di battaglia che sognavamo di non vedere più dopo la Il guerra mondiale.

Su queste basi condanniamo l’aggressione russa all’Ucraina come abbiamo condannato ieri le guerre e le aggressioni fatte dall’Occidente. Condanniamo tutti i terrorismi, le stragi del 7 ottobre contro il popolo israeliano e il massacro in atto del popolo palestinese e la politica di annientamento del governo israeliano a Gaza. Massacri e guerre di una escalation che nessuno vuole fermare. Ogni giorno aumentano i rischi della terza guerra mondiale aperta e atomica. Ormai ne parlano come nemmeno nel periodo della guerra fredda. Mai, sul mondo, nubi così minacciose di una guerra mondiale. I sonnambuli non le vedono, come nel 1914.

Il sonno della ragione porta alla guerra; oscura la ragione e le ragioni della pace. Le propagande dettano legge. I popoli soffrono, i guerrafondai guadagnano soldi e potere. Nel 2022 secondo il Sipri di Stoccolma è stato raggiunto il massimo storico delle spese militari nel mondo, oltre 2.200 miliardi di dollari; l’Italia 29 miliardi. Tutti denari levati alla scuola, alla sanità, alla lotta alla fame, alla cura del Pianeta.

Non bisogna rassegnarsi alla guerra, né assuefarci. Ribelliamoci alla guerra. Sosteniamo i costruttori di pace. Riprendiamoci il diritto di dire la nostra, anche su questioni vitali come la guerra. L’attività più stupida, più criminale e inutile che può fare l’essere umano. Capirlo dopo non serve a niente. Pensiamoci prima. Ognuno può fare qualcosa. Indirizziamo intelligenza e volontà per salvare il Pianeta e abolire la guerra. Solo la mobilitazione dell’opinione pubblica e dell’umanità di buona volontà può spingere i potenti a fermare la corsa verso l’abisso.

Ripensiamo ad un coerente uomo di pace che tanto manca al pacifismo italiano, Gino Strada, medico e fondatore di Emergency: “Eliminare l’ipotesi della guerra dagli strumenti che regolano la convivenza umana è la scelta più razionale, realistica e sicura per i cittadini del pianeta, ma non possiamo aspettarci che lo facciano i Parlamenti del mondo, che hanno sempre e comunque votato a favore della guerra. Dovremo impegnarci noi in prima persona per buttare la guerra fuori dalla storia […]” (Gino Strada, Una persona alla volta, pagg. 89 e 91).

Ripensiamo all’Appello Russell-Einstein del 9 luglio 1955: “In questa occasione parliamo non come membri appartenenti a questo o quel Paese, continente o credo politico o religioso, ma come esseri umani, la possibilità di sopravvivenza dei quali viene oggi messa in dubbio… Ricordate la vostra umanità e dimenticate tutto il resto…”

Riscopriamo Erasmo e Kant, Bertha Von Suttner e Rosa Luxemburg, Romain Rolland e Lev Tolstoj, Giacomo Matteotti e Maria Goia. Studiamo il grande patrimonio di testi e autori, esempi, contro la guerra, anche per cercare luci e supporto all’impegno in questi bui momenti”. 

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