“Human crossing. Footprints of culture and peace”. Alla Campana dei Caduti di Rovereto in mostra l’essere umano

Dal 9 marzo al 9 maggio 2024 alla Campana dei Caduti di Rovereto sarà visitabile la mostra dal titolo “Human crossing. Footprints of culture and peace“, a cui nel periodo estivo farà seguito l’esposizione “Human rights?”, divenuta ormai un classico della programmazione al Colle di Miravalle, giunta quest’anno alla 18.ma edizione.

“Human crossing” rappresenta il cammino del genere umano, spiegano gli autori delle opere esposte, Alex Cattoi, Roberto Lorenzini e Isabel Pérez del Pulgar, che accompagnano il visitatore in un viaggio con tre visioni, tre estetiche, tre mondi narrativi completamente diversi ma con un naturale comun denominatore: l’Essere Umano. E l’impronta dell’essere umano è la traccia storica di ciò che l’uomo lascia dietro di sé, nella sua essenza e nel movimento.

I loro esseri umani, rappresentati con le loro grandezze e con le loro piccolezze, con i pregi e i difetti, con le loro storie, i loro successi e i loro fallimenti, dei quali seguono le orme che essi lasciano sul loro cammino, sono esseri dall’aspetto multiforme, a volte rappresentati in modo diretto e a volte in modo simbolico. Il loro modo di rappresentare l’uomo e la sua natura, perfettamente sposa il progetto che parla di orme che gli esseri umani lasciano sul mondo e le decodificano restituendocele con una visione personale.

Alex Cattoi utilizza la ceramica per rappresentare esseri immaginari che abitano mondi interiori; i suoi sono esseri apparentemente deformati, ma le loro deformazioni raccontano sensazioni e sentimenti intimi per i quali le parole non sarebbero sufficienti. Si tratta di idee multiformi che fanno scaturire nello spettatore la sensazione di trovarsi davanti a uno specchio deformante, come se fossimo noi stessi deformati dai nostri sentimenti che non sappiamo esprimere. Il mondo di Alex è un mondo nel quale anche gli oggetti inanimati ci raccontano di noi.

Nelle opere di Roberto Lorenzini, composte di materiali vari, di ceramica, di oggetti di uso quotidiano, troviamo le nostre piccolezze. Roberto ci accusa. La sua arte non lascia spazio né alle scusanti né alla condiscendenza. Ciò che sa fare in modo magistrale è imbarazzarci delle nostre piccole o grandi manchevolezze quotidiane. Con immagini delicate e complesse ci mostra quello che fingiamo di dimenticare. Ci mette di fronte alle nostre piccole invidie, alle avidità, ai nostri sciocchi pregiudizi, alle nostre piccole mancanze per le quali ci giustifichiamo ogni giorno. Ha spesso una visione propositiva, ma sta a noi volerla cogliere.

La videoarte di Isabel Pérez del Pulgarè pura poesia. Le sue immagini, che possono essere esteticamente incredibili, incredibilmente belle o incredibilmente assurde, sono sempre poesia. Isabel racconta da dove viene l’essere umano. Anche quando rappresenta immagini inquietanti e feroci, le sue opere sono pura bellezza che lascia senza fiato. L’essere umano di Isabel è un essere complicato; alle vicende umane sovrappone codici e simboli che sta a noi decifrare; lei ci offre una chiave, perché le sue immagini raccontano storie, ma noi dobbiamo saper entrare in esse.

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