“Sono Karin Krieg, sono tedesca ma vivo a Trento dal 1966, l’anno della grande alluvione. Adesso sono in pensione ma ho lavorato per 40 anni all’Istituto Trentino di Cultura che adesso si chiama Fondazione Bruno Kessler. Ho collaborato alla crescita di questo istituto, ho aiutato a tessere tutti i rapporti con studiosi e storici tedeschi. Sono molto grata e orgogliosa della mia carriera, ho anche ricevuto la croce al merito della Repubblica Federale Tedesca e dell’Austria”.
Così si presenta Karin Krieg che, dopo quarant’anni di lavoro all’Istituto Trentino di Cultura, oggi svolge volontariato sempre in ambito culturale e conduce il gruppo di lettura in lingua tedesca alla Biblioteca Comunale di Trento. L’ufficio stampa del Comune ha raccolto la sua storia per “Gente felice”, la campagna lanciata in occasione di Trento capitale europea ed italiana del volontariato 2024.
Come ha iniziato la sua attività di volontariato?
Nel 2017 sono venuta a sapere che esisteva un gruppo di lettura in lingua tedesca, fondato e gestito da Ferdinand Heller e fortemente promosso dall’allora funzionario della Biblioteca Paolo Malvinni. Ero interessata e ho cominciato a partecipare agli incontri. Dopo un paio d’anni il signor Heller è tornato in Germania e mi ha chiesto se potevo assumermi la direzione del gruppo. Ed eccomi qui.
In che cosa consiste l’attività?
Si tratta di un gruppo di lettura in lingua tedesca che si incontra due volte al mese alla Biblioteca Comunale di Trento. Il mio compito è quello di condurre gli incontri di questo gruppo, formato principalmente da professori e insegnanti di tedesco in pensione. Siamo circa 10 persone, ci riuniamo intorno a un grande tavolo e facciamo letture di classici della letteratura e di libri moderni. Ognuno legge un pezzo, un paio di pagine, poi fa un riassunto per dimostrare la comprensione. Infine si discute sul testo, si fanno osservazioni. Tutto si svolge solo ed esclusivamente in lingua tedesca.
Ci può raccontare un episodio, una storia, un incontro avvenuto durante l’attività di volontariato?
C’è un signore molto appassionato alla storia trentina che, durante i nostri incontri, coglie spesso l’occasione per raccontare momenti e avvenimenti storici. Non è uno storico, ma è un appassionato e questi suoi racconti sono molto piacevoli e arricchenti per il gruppo. Io, grazie a lui, ho imparato tante cose della storia di Trento che non conoscevo come, ad esempio, il fatto che nel medioevo ci abitavano tantissimi tedeschi.
Cosa le dà il fatto di impiegare il suo tempo per un’attività del tutto gratuita?
Mi piace molto incontrare persone e avere uno scambio, portare avanti questa attività di volontariato culturale è piacevole. A Trento ho dato tanto, ma ho anche ricevuto tanto, sono stata fortunata e per me è un grande piacere, oggi, dare qualcosa della mia lingua e della mia cultura. È anche una grande soddisfazione, perché poi ricevo anche tanto in cambio, in termini di gratitudine.
Ha qualche suggerimento per i volontari del suo settore? Magari per i giovani che iniziano questo percorso…
Quello che mi sento di dire è che è bello fare qualcosa per gli altri, condividere, scambiare. Si riceve sempre gratitudine e amicizia.
A proposito, ha stretto nuove amicizie grazie al volontariato?
Certo, nel gruppo siamo tutti amici. C’è un nucleo fisso con il quale ormai ci conosciamo da 5-6 anni e siamo molto legati. Anche questo è molto piacevole, un arricchimento.
Fare volontariato mi rende felice perché…
…posso dare qualcosa di me, qualcosa che magari altri non hanno. Posso dare e ricevere amicizia.
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