Caterina Papa è una studentessa fuori sede che da Perugia si è trasferita a Trento, dove frequenta il corso di laurea magistrale in Economia. I suoi hobby sono tanti, dalle passeggiate in montagna al ricamo, dalla pittura all’ukulele, il principale però è lo scoutismo, dove fa la volontaria come capo compagnia. Il Comune di Trento ha raccolto la sua storia per “Gente felice”, la campagna lanciata in occasione di Trento capitale europea ed italiana del volontariato 2024.
Dove fai volontariato?
Faccio volontariato all’interno degli scout Cngei di Trento, nel gruppo Trento2.
Quando e come hai iniziato la tua attività di volontariato?
Sono negli scout praticamente da sempre, da quando ho 8 anni, sono cresciuta con gli scout e tra scout. A livello metodologico nella realtà dello scoutismo è poi previsto che quando raggiungi una certa età devi scegliere se a tua volta educare, sotto forma di attività volontariato, o prendere altre strade. Io mi sono sentita di voler ridare ai ragazzi tutto quello che avevo ricevuto grazie allo scoutismo e sono quindi diventata capo scout. Come capo compagnia mi occupo della fascia d’età dei ragazzi più grandi, tra i 16 e i 18 anni. È molto interessante perché a quell’età i ragazzi vogliono scontro e confronto, per questo mi piace rapportarmi con loro, è stimolante ed è ciò che mi spinge a continuare, perché si è sempre dinamici e in movimento.
Un episodio, un ricordo, una persona incontrata durante l’attività che ci tieni a raccontare?
Nello scoutismo le persone che conosci diventano come una seconda famiglia. Sicuramente un momento importante è stato quando sono arrivata qui a Trento, non conoscevo molte persone e, con gli scout, sono entrata in contatto con i ragazzi e le ragazze, della mia età e non, all’interno del gruppo. Mi sono sentita accolta e circondata da gente che ti vuole bene in maniera sincera, con la quale impari anche tu a voler bene in una maniera altrettanto sincera.
Cosa ti dà il fatto di impiegare il tuo tempo per un’attività del tutto gratuita?
Quello che mi piace dello scoutismo è il fatto che ti fa stare sempre sul pezzo, sempre concentrata su quel che stai facendo. C’è sempre un metodo a cui puoi far riferimento, non c’è niente di lasciato al caso. Quello che mi piace è che con i ragazzi riesco ad avere un costante confronto, è sempre bello scambiarci opinioni, idee. Una cosa che traggo dall’attività, che mi dà tanto e di cui sono contenta è vedere i ragazzi che crescono, evolvono, sviluppano il loro pensiero critico, diventano sempre più curiosi e interessati all’ambiente che hanno intorno. Il lavoro che faccio è proprio quello di renderli più consapevoli di chi sono e di cosa vogliono diventare.
La tua vita è cambiata da quando hai iniziato a fare volontariato?
Sicuramente sì, se non avessi fatto scout sarei una persona diversa, avrei un’attitudine, un modo di fare e un comportamento diversi; sarei meno consapevole di chi sono a mia volta e di dove voglio andare, della strada che ho fatto, sarei meno ricca a livello personale. Lo scoutismo ti cambia il modo di fare e di vedere le cose, ti insegna a essere un cittadino consapevole del mondo. Non so immaginarmi senza scoutismo.
Le vite di tutti sono sempre più frenetiche, come fai a trovare il tempo?
Fare la volontaria negli scout occupa moltissimo tempo, ma per fortuna sono sempre stata abituata a organizzarmi. Lo scoutismo ha il suo merito anche in questo, ti insegna a riuscire a incastrare tutto, a valutare le priorità e capire come conciliare ogni attività e a dargli il giusto peso. Mi concentro sugli obiettivi che voglio raggiungere, li tengo a mente e li porto avanti.
Il volontariato ti ha fatto conoscere meglio la città? Hai stretto nuove amicizie?
Sì, con lo scoutismo si sta sempre in movimento e non solo dal punto di vista metaforico. Ci sono state varie iniziative e vari momenti, come la raccolta della plastica, che mi hanno permesso di conoscere meglio la città e di entrarci più a contatto. Anche organizzando le attività, ad esempio in montagna, entri in contatto con quella che è la realtà trentina stessa. Per le amicizie, anche. Chi fa scoutismo è accomunato da un senso di fratellanza che non si ritrova da altre parti e di conseguenza come entri nel gruppo ti senti parte di una famiglia.
Fare volontariato mi rende felice perché…
Mi fa capire quali sono i veri valori su cui dovremmo basarci come esseri umani.
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