Due borse di dottorato che danno la possibilità di sviluppare per tre anni i propri studi su nuove modalità di contrasto al cancro. Bandite grazie all’intesa tra Fondazione Pezcoller, Università di Trento e Fondo Comune delle Casse Rurali Trentine, edizione dopo edizione hanno l’obiettivo di favorire la ricaduta della ricerca scientifica oncologica sul territorio. Le borse 2023-2026 sono state vinte da Elisa Marmocchi e Fabio Mazza del dottorato in Scienze biomolecolari del Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata (DiCibio) dell’Ateneo trentino. Marmocchi e Mazza, infatti, hanno superato la selezione per l’ammissione al dottorato, per il quale erano arrivate 90 domande, e per le due borse a concorso, per cui avevano espresso interesse 33 delle persone candidate.
Elisa Marmocchi indaga nuove modalità per usare il sistema immunitario nel contrasto di tumori finora ritenuti poco adatti a questo trattamento clinico. Il suo punto di partenza è identificare gli stimoli infiammatori in grado di attrarre all’interno del tumore le cellule linfocitarie. Quindi cercherà di rendere tali cellule in grado di riconoscere ed eliminare le cellule tumorali con approcci di ingegneria genetica combinati a strategie vaccinali.
Fabio Mazza si propone di usare grandi quantità di dati genetici e genomici di persone con patologie oncologiche per comprendere meglio come si sviluppa il cancro, per identificare soggetti con un rischio più elevato di manifestare una forma più aggressiva di tumore o che potrebbero rispondere meglio a determinati trattamenti antitumorali. La sua speranza è dunque contribuire a individuare strategie più efficaci per prevenire e trattare il cancro.
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