Circa duecento persone sono salite in Panarotta nella mattinata di oggi, sabato 27 gennaio, per manifestare a favore di un rilancio sostenibile della montagna, contro la costruzione di un bacino artificiale e per promuovere un turismo alternativo.
Baciati da un bellissimo sole, i manifestanti hanno raccolto l’invito delle ben 22 associazioni promotrici: Extinction Rebellion Trentino, Circolo di Trento di Legambiente, ENPA del Trentino, Pan-EPPAA, LAC Trentino Alto Adige/Südtirol, LIPU sezione di Trento, LAV Trentino, Associazione per il WWF Trentino, Italia Nostra – sezione trentina, Mountain Wilderness, Comitato Acque Trentine, Fridays for Future Trento, Associazione per l’Ecologia, L’Ortazzo, Protect Our Winters Italia, Yaku, Viração&Jangada, Ci sarà un bel clima, The Outdoor Manifesto, Rete Climatica Trentina, La Foresta – Accademia di comunità e Punto Zero APS.
“In questi due anni abbiamo visto che un’alternativa è possibile. Molte di queste persone sono venute in Panarotta proprio perché il comprensorio è chiuso, non nonostante il comprensorio sia chiuso. Rendere la Panarotta un luogo vocato al turismo outdoor e al turismo lento, e diventare un esempio per tutta l’Italia e per tutti gli altri comprensorio che in futuro saranno in crisi in ogni caso”, ha detto Stefano Musaico, di Extinction Rebellion Trentino.
“Il rapporto dell’uomo con l’acqua è messo in crisi ormai da tempo. Ora di quest’acqua ce n’è sempre di meno. Nel momento in cui decidiamo di investire nella costruzione di bacini artificiali che servono per l’innevamento stiamo prendendo quell’acqua e sottraendola ad altri usi”, le parole di Tommaso Bonazza, portavoce del comitato in difesa delle acque del Trentino. “Vorrei che non si utilizzasse il termine ambientalisti”, gli fa eco il giornalista e scrittore Marco Albino Ferrari: “Noi siamo qui perché siamo la società civile che è attenta, che ha a cuore l’ambiente ma anche l’economia, che non si volta dall’altra parte”.
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