È di MJ5 una delle carcasse di orso rinvenute lo scorso autunno a Bresimo, in Val di Non. Lo ha comunicato nella serata di venerdì 12 gennaio la Provincia di Trento. Nel tardo pomeriggio i laboratori della Fondazione Mach hanno comunicato al Dipartimento protezione civile e foreste e al Servizio faunistico l’esito delle analisi condotte sui resti.

MJ5 è l’esemplare che nella primavera del 2023 aveva aggredito un uomo in Val di Rabbi, su cui pende l’ordinanza di abbattimento – per ora sospesa –  della Provincia di Trento. “Si rimane ora in attesa del responso dell’Istituto zooprofilattico delle Tre Venezie per conoscere le cause del decesso”, comunica la Provincia di Trento.

Nella stessa giornata, il Tar di Trento ha deciso che la Provincia di Trento non è obbligata a rispondere alle richieste della Lav di avviare il procedimento di trasferimento dell’orsa Jj4, giudicando inammissibile il ricorso della Lav. Secondo il Tar, la Provincia ha la “responsabilità e prerogative specifiche nella gestione della fauna selvatica”.

“Una decisione inaccettabile, una crudeltà gratuita e intollerabile che costringerà l’orsa a rimanere rinchiusa nel recinto del Casteller mentre il rifugio in Romania potrebbe offrirle condizioni di vita enormemente migliori”, secondo la Lav, che annuncia un prossimo ricorso al Consiglio di Stato. Una conferma, secondo la Provincia di Trento, che attraverso l’assessore con delega ai grandi carnivori, Roberto Failoni, ribadisce che “la Provincia è chiamata ad adottare scelte che guardano all’interesse pubblico”.

“Sulla misura energica da adottare, ossia la captivazione permanente o l’abbattimento (dalla Provincia ritenute equivalenti ai fini della conservazione della specie), si pronuncerà la Corte di giustizia europea – ha precisato Failoni – ed è dunque fondamentale attendere che i giudici si esprimano nel merito della questione, definendo la corretta interpretazione della Direttiva Habitat”.