Visto il buon successo ottenuto finora, è stata prorogata fino al 30 aprile prossimo la mostra “Colorare i santi. Le pie immagini dei Remondini nel Settecento” ospitatata dal Museo Per Via di Pieve Tesino, che ripercorre l’immensa fortuna delle incisioni sacre impresse dagli imprenditori Remondini di Bassano del Grappa nel corso del Settecento.
Il percorso espositivo, a cura di Rosanna Cavallini, ha una doppia chiave di lettura. Da un lato l’esplosione estetica dei colori accesi di queste stampe, che ai nostri occhi possono risultare rozze e semplici ma che sono state all’epoca una vera rivoluzione e ancora destano la nostra curiosità. Dall’altro lato, le oltre trenta stampe della collezione Cavallini rappresentano una finestra aperta a una forma d’arte e di devozione economicamente accessibile, destinata all’uso domestico dei ceti popolari. Attraverso queste immagini, quindi, entriamo idealmente nella stanza di una donna del Settecento, per scoprire i suoi gusti estetici e il suo modo di vivere la preghiera e la sfera religiosa. La mostra, inoltre, in continuità e in dialogo con l’esposizione permanente del Museo Per Via, fa rivivere l’epopea dei commercianti tesini che, tra intuizioni estetiche e incredibili strategie commerciali, portarono le pie immagini dei Remondini in tutta Europa.
Dopo l’affollata apertura a luglio, nel pieno dell’estate tesina, e l’entusiasmo dimostrato per il programma di eventi collaterali sviluppati tra agosto e settembre, la proroga fino al 30 aprile è il coronamento di una mostra che ha ancora tante potenzialità da esprimere. Nelle parole di Marco Odorizzi, direttore della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi che gestisce il Museo Per Via, “la mostra che Rosanna Cavallini ci ha proposto ha un valore fondamentale per il nostro Museo, perché indaga le radici della vicenda storica del commercio di stampe tesino: è impossibile dire cosa sarebbe stata la storia del Tesino senza i Remondini e le loro intuizioni commerciali. Ad aprile 2024 il Museo festeggerà i suoi primi 10 anni di vita e siamo felici che questa mostra ci accompagni fino a questa ricorrenza, aiutandoci a ricordare quello che deve sempre essere la filosofia del Museo Per Via: guardare alla storia dal basso, con gli occhi del popolo, dando dignità ai tanti uomini e donne che hanno fatto la storia senza che la storia li abbia mai ricordati”.
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