In 300 persone hanno sfilato dall’Istituto Arcivescovile di Trento a piazza d’Arogno in occasione della marcia silenziosa che si è svolta il 1° gennaio, Giornata mondiale della pace.
“È necessario – ha detto l’arcivescovo Lauro Tisi a conclusione del cammino, alla presenza del sindaco di Trento Franco Ianeselli – che in quest’ora della storia la pace torni ad essere una questione centrale anche nel nostro dibattito sociale e politico, per cui come Chiesa trentina ci proponiamo altri momenti come questo in cui riflettere insieme sul nostro impegno per la pace anche con non credenti o persone di altre fedi. Non vogliamo che questa rimanga un’occasione una tantum”.
Prima della partenza della marcia, in un’affollata aula magna dell’Istituto Arcivescovile di Trento il professor Roberto Battiston ha tenuto una relazione a commento del tema scelto dal Papa per la 57esima Giornata della pace, “Intelligenza Artificiale e pace”. La prima, ha ribadito il professore di fisica, non scalzerà l’intelligenza naturale dell’essere umano. “ChatGpt – ha detto Battiston parlando di intelligenza generativa – sta ripetendo quello che abbiamo sempre saputo. Fare domande bene è molto più importante che dare risposte. La sfida del futuro è non più sapere fare a mano la radice quadrata, ma sempre di più sapere come fare per verificare che il risultato sia corretto. E per fare questo serve un’azione di educazione, intelligenza naturale a iosa”.
Alla preghiera per la pace ha richiamato l’Arcivescovo nella Messa in Duomo, animata dal coro “Benedicat” e vivacizzata dalla presenza di numerosi ministranti della parrocchia di Mori guidati dalle loro catechiste e dal parroco don Nicola Belli; l’omelia – prendendo spunto dal libro dei Numeri – è stata dedicata al valore della “benedizione” dei segni positivi presenti nel mondo che – ha tradotto don Lauro – significa anche eliminare dal nostro linguaggio i messaggi ostili e violenti per favorire invece uno stile di rispetto, gentilezza e di valorizzazione del positivo.
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