“Quando guardo quella ferraglia, ne vedo già la trasformazione…”. È il motto di Luca Valente di Predaia, operario di una nota azienda cartotecnica di Cles, che ha fatto del riciclaggio ferroso il suo leitmotiv esistenziale, non solo artistico. Un’arte originalissima, la sua, consistente nel riciclaggio e riuso di tutti i materiali ferrosi scartati dall’industria metallurgica.
E tra le sue tante opere che si possono ammirare in queste settimane ai Mercatini di Rango – ha appena terminato il “Portabottiglie”, una semplice creazione fatta di pochi pezzi ma essenziali: il cambio di un camion, un chiavistello, un ferro di cavallo, due dadi, un manico di coltello, due dadi per il becco! – c’è anche una serie di presepi, realizzati come sempre con resti della produzione tecnologica, bulloni, tenaglie, lamine, catena di trasmissione per la stella, perfino un termografo! E pensare che tutto è iniziato per caso e per gioco, quando nel 2007, da appassionato motociclista, ha voluto riprodurre la sua moto utilizzando materiale di scarto che aveva sparso qua e là per il garage. Da allora non ha più smesso, realizzando anche originali lampade di design utilizzando componentistica davvero particolare ed inimmaginabile, alcune tra tante, il filtro metallico di un’aspiracenere o una caffettiera non più utilizzabile. Un’altra opera di cui Luca va fiero è una chitarra elettrica a grandezza naturale, ammirata ed apprezzata da molti. Nata, come tutti i suoi oggetti, dalla selezione degli scarti più adatti che, una volta posati sul banco da lavoro, iniziano quasi per magia, tra colpi di saldatura e di smerigliatura, a prendere forma e ad unirsi per dare vita a ciò che Luca ha solo impresso nella mente, riuscendo però sempre a dare un’espressione alle sue opere trasmettendo un’emozione ai suoi visitatori: “È divertente vedere le espressioni della gente che guarda le mie opere – racconta l’artista e sorridendo si diverte ad identificare quali pezzi ho utilizzato”.
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