A Pergine, Villa Lagarina e Tione si sono svolti sabato 25 novembre gli stati generali delle Pro Loco, in vista dell’elezione del nuovo direttivo della Federazione Trentina Pro Loco, che avverrà nel maggio 2024.
“Il nostro primo obiettivo era ascoltare il numero maggiore possibile di voci delle nostre Pro Loco (che in Trentino sono 207, ndr) – spiega la presidente della Federazione trentina Pro Loco, Monica Viola – per questo il consiglio della Federazione ha deciso di allargare in 3 sedi l’iniziativa, con un medesimo programma”.
Programma che constava in una serie di tematiche (dall’organizzazione interna alla progettualità, dalla visione del futuro al ruolo delle Pro Loco) da discutere in tavoli di lavoro specifici, con restituzione finale al gruppo. Sono state una quarantina le Pro Loco che hanno aderito ai lavori della giornata. Lavori che hanno fatto emergere in particolare due istanze cruciali per Pro Loco oggi, in un mondo del volontariato che esce completamente rivoluzionato a seguito della recente Riforma del Terzo Settore.
Prima fra tutti – scrive la Federazione in una nota – la necessità per le Pro Loco di fare rete con le altre realtà associative del territorio, condividendo capacità, progettualità e anche strumenti operativi (stoviglie in primis). Questo fattore in particolare, ravvisano le Pro Loco, fa emergere molto chiaramente il ruolo delle Pro Loco nei vari contesti territoriali: sempre più, infatti, le Pro Loco vengono riconosciute dagli altri soggetti locali (associazioni ma anche pubbliche amministrazioni) come le realtà che meglio riescono a prendersi cura delle proprie comunità. Riconoscimento che inorgoglisce le Pro Loco, ma che le rende anche consapevoli, come sottolineato dalla presidente Viola in apertura di giornata, della loro grande responsabilità ad esempio in ambito di sensibilizzazione e attenzione sulla tematica della violenza di genere, per legarsi alla Giornata nazionale contro la violenza sulle donne.
Altro tema caldo emerso è quello, annoso, della burocrazia: un onere non da poco, che cresce ogni anno e che spesso diventa la primaria causa di abbandono dei volontari. Un tema, però, che le Pro Loco affrontano con sempre maggiore professionalità (la Federazione assiste e forma i volontari in materia), che spesso mettono anche a disposizione delle altre associazioni locali le loro competenze sul tema. Il rovescio della medaglia è che la professionalità oggi necessaria per far fronte alle richieste della burocrazia, implica per le Pro Loco un dispendio di tempo e risorse (a volte anche esterne, molto costose per le associazioni) che vengono tolte giocoforza alla loro attività primaria, la cura delle comunità e dei territori.
“Grande la soddisfazione per i temi emersi, per l’interesse e l’impegno mostrato dai volontari in questa iniziativa”, ha commentato a termine evento la presidente Viola. “Il volontariato Pro Loco è un mondo silenzioso, fatto di 20.000 persone che in tutto il Trentino lavorano alacremente per rendere i nostri paesi vivi, pieni di iniziative, e per far vivere bene le persone che li abitano. Ascoltare i bisogni dei volontari ci sembra il minimo che possiamo fare per ringraziarli per quanto fanno per le loro Pro Loco, ma anche per ogni cittadino trentino”.
Lascia una recensione