“L’ora buia in cui siamo è figlia di un’umanità che ha eletto a suo Signore il mercato, il denaro, la tecnologia: a questa umanità serve riscoprire che la vera forza sono i volti degli uomini e delle donne che la abitano. La Chiesa che elegge i poveri a suo tesoro può diventare strumento per bonificare questa umanità di diseguaglianze, di ingiustizie, di desolazioni. Una Chiesa serva dei poveri dà equilibrio al mondo”. Queste le parole dell’arcivescovo Lauro Tisi in occasione della giornata della Dedicazione della cattedrale di domenica 19 novembre, che coincideva con la Giornata mondiale dei poveri.
Nell’omelia don Lauro si è soffermato sul Vangelo di Zaccheo, protagonista del brano evangelico scelto per la festa della Dedicazione: “Zaccheo – ha commentato – ha il volto della nostra Chiesa: piccola di statura, affaticata da tante preoccupazioni per le sue strutture, con le vocazioni che mancano, i poveri trascurati, l’eucaristia disertata, la preghiera che latita”.
“Ma la nostra Chiesa – ha aggiunto monsignor Tisi – è ancora abitata dalla voglia di prendere il largo e dal desiderio di ricercare il volto del suo Signore: una voglia che ha la concretezza di uomini e donne che nelle comunità si raccolgono per pregare, che frequentano l’eucaristia, di tanti fratelli e sorelle che si prendono cura dei poveri. Ha il volto anche dei nostri giovani che stanno cercando qualcuno che narri loro il senso della vita: stanno cercando, a volte senza saperlo, il volto di Gesù”.
“Cara Chiesa di Trento – ha concluso la sua omelia don Lauro -, siediti a tavola con il tuo Signore e poi alzati e mettiti a servizio dei poveri. Buona strada Chiesa di Trento: non aver paura di scegliere i poveri come tuoi compagni di viaggio”.
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