Sono stati fatti brillare con decine di microcariche collegate a 200 chili di esplosivo gli oltre mille metri cubi di roccia che incombevano sulla strada che da Cogolo di Peio porta a Malgamare. L’operazione, realizzata ieri pomeriggio alle 16.23, è riuscita alla perfezione, dopo mesi di complesse attività a oltre 1.900 metri di quota.
Un’operazione che è servita a ripristinare la viabilità comunale ed il collegamento con la centrale idroelettrica sulla diga del Careser, utilizzata in estate per le escursioni sul Cevedale. La riapertura della strada è attesa appena terminata la fase di disgaggio post volata ed il ripristino della sede stradale. Si è trattato di un’imponente sfida tecnica e di coordinazione, con lo studio di un complesso “piano di tiro” con calcolo della traiettoria del crollo, 500 metri di perforazioni nella roccia metamorfica, nonché la realizzazione di un vallotomo a garanzia della sicurezza delle infrastrutture elettriche.
L’intervento si era reso necessario a seguito di un crollo di circa 300 metri cubi che lo scorso gennaio aveva interessato la parete rocciosa poco a valle di Malgamare, rendendo la strada inaccessibile e mettendo in pericolo le infrastrutture elettriche esistenti. Dopo attenti sopralluoghi e verifiche coordinati dal Servizio Prevenzione rischi e Cue e dal Servizio Geologico della Provincia autonoma di Trento, è emersa l’impossibilità di consolidare la porzione rimanente del versante. La decisione di abbattere il blocco di roccia di mille metri cubi ha dunque introdotto una sfida significativa a causa della presenza di due linee elettriche aeree, in particolare il traliccio della linea ad alta tensione di Terna.
L’intervento di riprisitino, effetivamente usato con procedura di somma urgenza, ha richiesto un impegno economico di circa mezzo milione di euro, in gran parte finanziato dalla Provincia, con il supporto del Comune di Peio e di Hydro Dolomiti Energia, che ha in gestione l’impianto idrolettrico di Malgamare. Le operazioni di brillamento sono state precedute dalla realizzazione dell’opera di protezione delle linee, con la costruzione di un robusto vallotomo in terra, sovrastato da una rete metallica di protezione, per un’altezza complessiva di circa nove metri ed uno sviluppo di circa trenta metri. La complessità del sito ha richiesto l’impiego di ragni meccanici e mezzi speciali.
L’opera di contenimento non solo ha preservato le linee elettriche, ma è stata anche progettata per evitare il rischio di invasione di materiale nel torrente Noce Bianco, che scorre poco a valle. Le fasi di realizzazione del tomo e le numerose perforazioni necessarie per il brillamento hanno richiesto mesi di lavoro, compresi interventi preliminari per garantire la sicurezza degli operatori coinvolti. L’atteso brillamento è stato eseguito in sicurezza grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale di Peio, del corpo di Polizia Locale, del Corpo Forestale della Provincia e dei Vigili del fuoco volontari, che hanno presidiato impeccabilmente la vasta area.
L’intervento è stato progettato, diretto e coordinato dalla geologa Giuseppina Zambotti e dall’ingegner Luca Flaim, mentre le ditte Eurorock srl (demolizione e ripristini) e Kcob srl (tomo), guidate e coordinate dal capocantiere Fabio Sicher, hanno eseguito con successo le complesse fasi di lavoro. Un esempio di sinergia e competenza che è stata resa possibile dalla fattiva collaborazione delle numerose realtà coinvolte.
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