L’Altopiano di Brentonico ricorda il suo fotografo e film-maker Lino Mazzurana a sei anni dalla morte; lo farà a Crosano per iniziativa di tanti amici e del locale circolo mercoledì 1 novembre alle 14 con la scopertura di una targa commemorativa posta sulla casa di famiglia in via Vicolo primo.
Lino se ne era andato ventenne da Crosano, dove rimasero le sorelle Berta e Fiorenza e il fratello Nello. Lavorò nelle Famiglie cooperative di Brentonico, Saccone e Alba di Canazei e poi nel campo della ristorazione a Bolzano, sulla Riviera adriatica e infine a Verona. Ma la sua vita, quella nutrita con estro e passione, furono la fotografia e i video documentaristici. Negli anni veronesi documentò i paesaggi naturali e culturali della Lessinia, con lavori spesso premiati nei festival di settore.
Nei primi anni Duemila, dopo la pensione, tornò a Crosano con la moglie Edda. Da quel momento, il Monte Baldo divenne l’oggetto delle sue esplorazioni artistiche e creazioni visive, tra queste i film “Echi brentegani”, “Storia di un povero pazzo”, “Il canto di Marzo”, “Latte a colazione”, “Il liutaio di Prada”, “Il Tempio”, “… e un Bimbo nascerà” e i libri fotografici “Le radici della memoria” e “Il sapore degli anni”.
Tutto l’archivio edito (alcuni libri e decine di film) e inedito (migliaia di fotografie e migliaia di ore di ripresa) di Lino Mazzurana, archivio di riconosciuto valore antropologico ed etnografico, è stato recentemente donato dal figlio Fabrizio al Museo Etnografico Trentino di San Michele all’Adige, dove troverà adeguata catalogazione, pubblico accesso, valorizzazione e divulgazione.
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