Tra i tanti momenti che hanno messo a confronto i sette candidati alla carica di prossimo presidente della Giunta provinciale, il dibattito organizzato dalla Rete delle Professioni Tecniche del Trentino ha evidenziato quelle che sono le richieste dei circa 6 mila professionisti, ingegneri, geometri, periti industriali e agrari, ma anche agronomi e geologi che operano in Trentino.
Diversi gli ambiti attraversati e le esperienze messe in campo, ma una voce unica nel chiedere in primo luogo la valorizzazione delle professioni e, come ha messo in evidenza il coordinatore della Rete Giovanni Galatà, “una più stretta collaborazione tra Ordini e Collegi tecnici con gli organismi politici”.
Tra le richieste delle professioni tecniche, anche più attenzione alla qualità dei progetti, una spinta alla riqualificazione del patrimonio immobiliare e un maggiore spazio a tecnici e professionisti nell’amministrazione.
Inoltre, una pianificazione basata su una visione del Trentino sul lungo periodo e azioni a difesa del territorio, per limitare il consumo di suolo e il rischio idrogeologico.
Nonostante il forfait di alcuni di loro, i candidati si sono ritrovati di fronte anche nel dibattito organizzato da UPIPA, l’Unione Provinciale Istituzioni Per l’Assistenza del Trentino.
Sul tavolo, in particolare, le proposte e i programmi delle varie liste rispetto alle problematiche di maggiore urgenza legate al mondo delle Rsa.
“Quali Rsa per il futuro del Trentino?” era, infatti, il titolo dell’appuntamento, che si è svolto davanti a circa 300 persone. “Servono scelte forti che diano una soluzione immediata ai problemi”, ha detto ai candidati Michela Chiogna, presidente di UPIPA, che ha chiesto a chi farà parte della prossima Giunta provinciale di mettere in campo maggiori investimenti nel settore, con una necessaria “programmazione di risorse nel tempo, se si vuole mantenere il primato di eccellenza trentino”.
Tra i presenti all’incontro, oltre ai rappresentanti dell’Apss, gli operatori delle strutture Rsa e i sindacati, anche i rappresentanti degli Ordini professionali della sanità, come i medici e gli infermieri.
A preoccuparli è soprattutto la carenza di personale, troppo spesso insufficiente per fare fronte all’aumento dei pazienti, dovuto anche all’invecchiamento, e all’allungarsi delle liste d’attesa. Da qui le richieste alla politica di una riforma del sistema sanitario, pubblico e, soprattutto, di adeguate risorse finanziarie.
Sono stati giovani e formazione, professioniste e politiche di conciliazione vita lavoro, parità retributiva di genere, rapporto con la PA, carenza di medici e semplificazione, i temi al centro del dibatto organizzato invece da Confprofessioni Trentino che, come spiega la presidente Barbara Lorenzi, “nella regione Trentino Alto Adige rappresenta 25 mila professionisti, ovvero il 25% dei lavoratori indipendenti”.
Cinque le domande su altrettanti temi centrali: autonomia, denatalità, attrattività del territorio, infrastrutture e primo atto politico della nuova Giunta, che hanno caratterizzato il dibattito promosso dal Coordinamento Provinciale Imprenditori.
“Chiediamo alla politica – ha detto Mauro Paissan, presidente del Coordinamento Provinciale Imprenditori nonché presidente Confesercenti del Trentino – di avere una visione chiara non da qui a 5 anni, ma da qui ai prossimi 30 anni”. I candidati prendano nota.
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