Venerdì 13 ottobre, durante il Festival dello Sport, è stato presentato il Giro d’Italia 2024. Il Teatro Sociale di Trento ha fatto da magnifica cornice alla presentazione dell’edizione numero 107 della Corsa Rosa.
Dal 4 al 26 maggio i corridori dovranno affrontare 21 tappe pedalando per 3.321 chilometri e scalando 42.900 metri di dislivello.
Rcs e Vegni decidono di trasformare la corsa più dura nel paese più bello, cucendole addosso un vestito attraente ed accattivante, allineandosi ai disegni moderni degli altri grandi giri, Tour e Vuelta. Con questo nuovo tracciato, da Torino a Roma, si vuole combattere l’attendismo dei corridori di classifica, che negli ultimi anni hanno aspettato l’ultima settimana per attaccare e giocarsi la maglia rosa.
Quindi già dalle prime tappe si punterà la bicicletta all’insù e non poteva non essere nel segno del Pirata, il 5 maggio, il primo arrivo in salita del Giro d’Italia. Si arriverà al santuario d’Oropa, dove nemmeno la caduta della catena fece perdere Marco Pantani. Bisogna però stare attenti fin dalla prima settimana, dove gli sterrati di Rapolano Terme, la cronometro con arrivo a Perugia e l’arrivo in quota a Prati di Tivo risulteranno dei tranelli da non sottovalutare.
Ci saranno sei arrivi per velocisti e un’ulteriore cronometro di trentuno chilometri, piatta come il mare, o sarebbe meglio dire come il lago visto che si arriva a Desenzanzo del Garda. Tutto questo da modo ai big di recuperare le forze e provare un attacco nelle tappe finali di questo Giro d’Italia, a chiudere infatti la seconda settimana ci sarà la tappa più lunga, 220 chilometri, con approdo in Svizzera dove si scalerà la Forcola di Livgno e il passo d’Eira.
La lotta potrebbe però infiammarsi come sempre nella terza settimana che si apre con la scalata dello Stelvio (Cima Coppi) e una tappa da 4 mila metri di dislivello. Altrimenti basterà aspettare il giorno successivo con l’inedito arrivo sul Passo Broccon (ultimi due km al 12% medio), oppure alla fine della corsa giudice ineluttabile risulterà essere la doppia scalata del Monte Grappa.
Il Trentino- Alto Adige come è stato negli ultimi anni, sarà la cornice perfetta per le due tappe regine della Corsa Rosa.
La terza settimana, infatti, si apre con un tappone dolomitico. Il 21 maggio i corridori partiranno da Livigno. In apertura affronteranno i Passi di Eira e Foscagno, ed immediatamente dopo la Cima Coppi della Corsa Rosa: lo Stelvio (20,2 km al 7,2%, 14% di massimo). La sofferenza si farà già sentire anche perché siamo solo nei primi 53 chilometri, poi lunghissima discesa fino al Passo Pinei, altra salita lunga 23 chilkometri, fortunatamente docile per lungo tempo visto il 4,7% medio, ma con un finale più aggressivo con picchi che toccano il 15%. Discesa e ultima salita di 7,6 km al 6,1% con picchi del 15% per arrivare al traguardo a Santa Crisitina di Valgardena.
La tappa successiva sarà breve ma intensissima e si attende con ansia spasmodica lo spettacolo e la bagarre tra gli uomini di classifica. Il 22 maggio si parte già con il naso all’insù prima con il Passo Sella, poi dopo la discesa arrivano in fila Passo Rolle, Passo Gobbera e la prima scalata del Passo Brocon. Discesa e si torna a scalare ancora un’ultima volta questa salita: sono 12,2 km al 6,4 % con picchi al 14%. Nella diciottesima tappa si avrà un ultimo assaggio di Trentino con la partenza da Fiera di Primiero. I ciclisti partiranno da qui il 23 maggio per gettarsi a pancia a terra in direzione di Padova, dove se la giocheranno i velocisti rimasti in gruppo.
Alla presentazione c’erano gli ultimi due atleti ad aver vinto la corsa rosa, Jay Hindley (2022) e Primoz Roglic (2023). I futuri compagni di squadra hanno apprezzato il disegno del tracciato e hanno individuato l’arrivo a Livigno (Hindley) e il Grappa (Roglic), come tappe da cerchiare sul calendario. Filippo Ganna, invece, ci ha scherzato un po’ su, perché ha visto solo “stelline” e tanta difficoltà, ma ha garantito che se non andrà a rovinare la preparazione dell’olimpiade di Parigi 2024 potrebbe far parte della corsa italiana.
La porta del nuovo Giro d’Italia risulta quindi spalancata a tutti i concorrenti. Ora non resta che attendere le prime conferme e magari l’entrata in scena di Tadej Pogacar, sloveno terribile che non si è ancora cimentato sulle strade del circuito rosa.
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