Federica Callegari come Provedel, dalla Champions al campionato di Eccellenza quando il portiere fa gol

La formazione dell’Azzurra femminile. In piedi, la prima a destra è Federica Callegari, portiere bomber

Ci sono occasioni, anche se molto rare, nelle quali i portieri salgono agli onori delle cronache non per una parata decisiva, ma per un gol.

Sabato sera, nella stessa settimana in cui le cronache di mezza Europa hanno celebrato Ivan Provedel dopo il gol da attaccante vero che ha permesso alla Lazio di trovare il pareggio contro l’Atletico Madrid, anche Federica Callegari, classe 2000, numero uno dell’Azzurra femminile, è entrata nel ristretto olimpo dei portieri goleador. Certo, non è possibile paragonare la Champions League al campionato di Eccellenza Femminile, ma un gol del portiere fa sempre notizia.

Simile anche il “copione”. Come la Lazio, anche l’Azzurra si trova sotto due a uno, nei minuti di recupero. L’Isera sta conducendo uno a zero un match delicato, tra due delle formazioni più accreditate per la promozione. Poi a recupero quasi scaduto, le padrone di casa hanno una punizione a favore dalla trequarti: palla in area, un’ultima preghiera raccolta in mischia dal destro di Callegari che spedisce al volo alle spalle dell’incolpevole estremo difensore avversario. Uno a uno e triplice fischio finale.

Ho provato delle sensazioni che ancora fatico a descrivere, bellissimo vedere tutte le compagne che mi venivano incontro per festeggiare”, racconta Federica prima di ripercorrere gli attimi che le hanno fatto decidere di salire nell’area avversaria. “Fischiata la punizione per noi ho subito guardato la panchina per capire se potevo salire, ma c’era davvero tanta confusione e non sono riuscita a comunicare con l’allenatore: così mi sono detta, vabbè vado. Una volta in area mi sono concentrata solo sulla punizione, su Giorgia che stava battendo e quando il tiro è partito ho istintivamente tagliato l’area e sono riuscita a calciare. E poi è stato stupendo”.

Una gioia che Federica difficilmente dimenticherà, per altro già sfiorata in passato. “Con l’Under 19 del Trento eravamo sotto di una rete nel finale a Padova. Anche in quella occasione ero salita su calcio d’angolo – ricorda la giovane calciatrice – ed ero riuscita a colpire di testa, ma la palla era uscita di poco”. Questa volta, invece, Federica ha trovato la via della rete, portando un importante punto alla sua squadra, per altro in uno scontro diretto. Non sarà la Champions, è vero, ma un gol del portiere non capita tutti i giorni. A meno che Federica non decida di riprovarci…

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