“È stato un costruttore di solidarietà”, Fondazione Hospice Trentino ricorda Stefano Bertoldi

Foto Facebook Fondazione Hospice Trentino Onlus

Poco più di un anno fa, sul ponte Lodovico, quello che unisce la rotonda di San Donà con la strada che sale a Povo, ormai da anni chiuso al traffico, la Fondazione Hospice Trentino organizzò una cena di gala, con tanto di chef stellato e musica dal vivo, per raccogliere fondi a sostegno di un progetto di rafforzamento delle attività di musicoterapia nell’ambito delle cure palliative. Fu un’iniziativa riuscitissima, non solo per la ragguardevole cifra raccolta, ma per il clima che vi si respirò. Il luogo suggestivo e inusuale contribuì a conferire a quella serata un alone fiabesco ma tutto il resto, l’organizzazione impeccabile, l’accoglienza calda e affettuosa, la conduzione garbata ma mai formale, furono opera di Stefano Bertoldi, il direttore di Casa Hospice Cima Verde.

Non avremmo mai pensato di ritrovarci, a distanza di così poco tempo, a piangere la sua prematura scomparsa. In questo momento vogliamo condividere con i suoi cari il dolore per la separazione e la nostalgia che già ci prende, ripensando alle cose fatte insieme e alle mille occasioni di confronto avute.

Fuori da ogni retorica di circostanza, pensiamo che il Trentino perde con Stefano un protagonista sensibile, intelligente, impegnato e capace delle vicende civili, sociali e politiche della nostra comunità. Tutta la sua vicenda personale, a partire dalla formazione fino ai ruoli professionali e di animazione sociale che ha ricoperto, è stata all’insegna dell’attenzione per le persone, per le relazioni umane da costruire al fine di sostenere ed aiutare le situazioni di fragilità, di difficoltà, di emarginazione.

È stato un costruttore di solidarietà, non solo con le parole e la testimonianza personale, cosa già importante e preziosa, ma con la capacità di promuovere iniziative e di contribuire all’organizzazione di concreti servizi a disposizione di quanti vivono momenti di sofferenza e di crisi per le vicende incontrate nella vita. È questo un tratto importante e distintivo che va riconosciuto alla figura di Stefano: il carattere buono, accogliente, la capacità di ascolto e contemporaneamente la tensione all’operatività, alla realizzazione, per strutturare risposte non provvisorie o solo volontaristiche ai bisogni e alle necessità che incontrava.

Basti pensare, ad esempio, al suo ruolo nella ideazione e fondazione del metodo e dell’associazione Auto Mutuo Aiuto. Nell’ultimo decennio il principale motivo di impegno per Stefano è stato quello di partecipare alla promozione, istituzione e infine gestione, con il ruolo di direttore, della Casa Hospice Cima Verde, tassello importante della rete delle Cure Palliative nella nostra provincia. Anche in questa avventura, potremmo dire di frontiera perché quello dei servizi di cure palliative è un terreno relativamente nuovo e ancora in fase di costruzione, Stefano è stato protagonista a tutto tondo, e non ha mai rinunciato a spendersi, oltre che sui contenuti tecnici e gestionali del suo ruolo, nelle iniziative di sensibilizzazione e di diffusione della cultura delle cure palliative e nel lavoro di formazione rivolto a quanti, professionalmente o come volontari, sono impegnati sul campo in questo delicato settore.

Un esempio suggestivo e coinvolgente di cosa significhi “dare dignità, senso e valore alla vita che c’è” lo possiamo trovare nel film/documentario “Il mantello di San Martino” che è stato prodotto da Fondazione per la regia del figlio di Stefano, Andrea, lavoro selezionato e presentato al Film Festival della Montagna di Trento nel 2018. Il destino ha voluto che Stefano, nell’ultima fase della sua vita, vivesse sulla sua persona l’esperienza di essere ospite della Casa Hospice che ha diretto e in questa veste ci ha lasciato una testimonianza importante, riuscendo a vivere e a condividere pienamente ed intensamente ogni momento del suo fine vita. Certo, ora Stefano non c’è più, ma la sua vita continua, nella sua famiglia e nei progetti che lo hanno visto protagonista e che noi tutti ci impegniamo a portare avanti, anche in suo nome.

Per la Fondazione Hospice Trentino la presidente Laura Froner

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