Domenica 24 settembre si celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, dal titolo “Liberi di scegliere se migrare o restare”.
Nel suo Messaggio per la Giornata, papa Francesco riafferma due diritti fondamentali, da sempre affermati nel Magistero sociale della Chiesa: il diritto di migrare e il diritto di vivere nella propria terra, sottolinea la Fondazione Migrantes. “Entrambi questi diritti – ricorda Migrantes – oggi sono a rischio. Il diritto di migrare viene fermato da muri che si alzano, da nazionalismi di ritorno, da legislazioni che indeboliscono il diritto di lasciare la propria terra di chi cerca un lavoro e un sostegno alla vita personale e familiare o fugge da guerre, disastri ambientali, dittature.
Il diritto di rimanere nella propria terra è messo a rischio dalle numerose guerre e conflitti in atto, da forme nuove di colonialismo, dalla mancanza di pari opportunità di uomini e donne, dal grave sfruttamento”. Occorre conoscere le storie di quanti – uomini, donne e bambini – hanno visto la morte da vicino durante la traversata del Mediterraneo per avvicinarsi a comprendere le motivazioni delle loro partenze, ammonisce mons. Pierpaolo Felicolo, Direttore generale della Fondazione Migrantes, nell’editoriale che apre il numero della rivista della Fondazione dedicato alla Giornata. Mentre mons. Gian Carlo Perego, presidente Cemi e Migrantes, ricorda che “migranti climatici e persone in povertà assoluta sono tra coloro che non sono liberi di restare nel proprio Paese”.
La Chiesa Italiana a partire dal 2017 ha messo in campo alcune decine di milioni, provenienti dall’8 per mille, per tutelare il diritto a muoversi liberamente e il diritto a continuare a vivere dignitosamente nella propria terra, soprattutto delle persone in fuga dall’Africa, un continente, come rileva L’Atlas des Afriques di La Vie/Le Monde Afrique (giugno 2023), in movimento migratorio a causa della povertà, delle catastrofi naturali – ultime in ordine di tempo, il terremoto in Marocco e le inondazioni in Libia -, i conflitti.
Con Caritas Italiana, Migrantes, Missio e la collaborazione della Focsiv e di numerose ONG, la Chiesa Italiana ha così attivato progetti di cooperazione allo sviluppo, ma ha dato vita anche a canali di tutela dei viaggi, in particolare dei minori non accompagnati. Il progetto “liberi di partire, liberi di restare” rappresenta una risposta concreta, attuata attraverso progetti avviati nei Paesi di partenza dei flussi migratori, di transito e di arrivo. Conclude mons. Felicolo: “Il cammino intrapreso dalla Chiesa italiana sul tema delle migrazioni nel nostro Paese ci impegna a sviluppare, come Fondazione Migrantes, una cultura dell’incontro, della tutela e della promozione del mondo dei migranti, liberi di partire e liberi di vivere nella propria terra. Una libertà che dobbiamo accompagnare”.
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