Dopo la firma del presidente della Giunta provinciale Maurizio Fugatti del decreto che dispone l’abbattimento dell’orsa F36, identificata come l’autrice dell’aggressione ai die giovani escursionisti dello scorso 30 luglio in località Mandrel e, pochi giorni dopo, del falso attacco a una coppia in località Dos del Gal, nel Comune di Sella Giudicarie, insorgono gli animalisti, contro quella che definiscono “una vera e propria condanna a morte“.
“Siamo al puro delirio, Fugatti è oramai fuori controllo e sforna condanne a morte di esseri viventi come si trattasse di giocare con la playstation, è evidente tutta l’inadeguatezza di questo personaggio nel gestire la fauna selvatica e la stessa sicurezza dei suoi concittadini”, denunciano LAV e LNDC ANIMAL PROTECTION, che con gli avvocati Pezone e Letrari hanno deciso di depositare un ricorso per fermare l’abbattimento.
“Facciamo appello ai Forestali trentini, pur se dipendenti della Provincia, e al loro senso di responsabilità, perché non si può condannare un’orsa che si è solo trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato!”, dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici, chiedendo ai Forestali che saranno incaricati di svolgere il servizio di uccisione dell’orsa, di fare obiezione di coscienza, rifiutandosi di sparare all’animale perché si tratta di un ordine che non ha evidentemente alcun senso se non raccattare un po’ di consenso elettorale per il presidente uscente alle imminenti elezioni provinciali di fine ottobre.
Sabato 16 settembre dalle 14, inoltre, la LAV sarà a Trento per una grande manifestazione nazionale nella quale sarà ribadito il no degli animalisti “a qualsiasi azione che possa nuocere agli orsi, le responsabilità della mancata prevenzione sono tutte in capo alla Giunta Fugatti, se c’è qualcuno che deve essere chiamato a rispondere non sono certo gli orsi”.
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