Prima domenica settembrina all’insegna dei martiri Sisinio, Martirio ed Alessandro per ricordarne il ritorno delle reliquie a Sanzeno nel 1927 dopo una lunga permanenza presso la basilica di s. Simpliciano a Milano. La celebrazione solenne di questo 3 settembre si affianca a quella del 29 maggio, in memoria del giorno stesso del martirio avvenuto nel 397 dC.
Nel pomeriggio di domenica 3 settembre Sanzeno ha accolto la processione con la preziosa urna dalla chiesa di s. Maria fino alla basilica. Qui l’arcivescovo emerito, monsignor Luigi Bressan, ha presieduto la messa solenne a cui erano invitati in in particolare i fedeli della Zona pastorale Valli del Noce, che comprende la Val di Non e la Val di Sole.
“Nei tre monaci cappadoci giunti tra noi abbiamo davanti – ha ricordato monsignor Bressan nell’omelia – un modello esimio di spirito missionario, precursore di una grande generosità trentina che con dolore vediamo ora tanto affievolirsi, facendo mancare quella caratteristica nobile della nostra gente. La festa di oggi di fa riscoprire una storia, ma non per dilettarsi del passato o attribuirci meriti non nostri, ma per ricordarci che nessuno è collocato nelle vicende dl mondo come un puzzle morto ma come piante destinate a portare frutto”. Quindi un riferimento alla pagina biblica del profeta Geremia, alle prese, come i missionari cappadoci e come noi oggi con la “tentazione dell’abbandono, dell’indifferentismo, del cinismo”. “Il profeta ricorda – nota Bressan – che malgrado tutte le opposizioni, non si sentiva di rinunciare a proporre la buna notizia; vi era nel suo cuore un fuoco ardente ispirato da Dio. Chiediamo ai santi Sisinio, Martirio ed Alessandro quest’amore che non ci permette di cessare d’essere apostoli”, ha concluso l’arcivescovo emerito.
Lascia una recensione