Preoccupano i dati presentati dalla SAT (Società Alpinisti Tridentini) in occasione del monitoraggio sui Ghiacciai dell’Adamello, e in particolar modo del Ghiacciaio del Mandrone, nella quarta tappa in Trentino-Alto Adige della IV edizione di Carovana dei Ghiacciai: l’inarrestabile corsa della crisi climatica minaccia infatti il più esteso ghiacciaio italiano, che dal 2015 ad oggi ha registrato una perdita di 50 ettari di superficie (pari a 70 campi da calcio). Il Ghiacciaio del Mandrone, che insieme al Pian di Neve fa parte del suo complesso glaciale, negli ultimi 12 anni registra un arretramento frontale di 330 metri, di cui 139 metri solo nel 2022.
Questa in estrema sintesi la fotografia offerta dalla campagna internazionale per monitorare il drammatico ritiro dei ghiacciai a causa della crisi climatica promossa da Legambiente con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano (CGI), che quest’anno assume una dimensione internazionale, grazie alla collaborazione con CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) con ben due delle sei tappe localizzate in Austria e Svizzera, allo scopo di costruire nuove alleanze attraverso uno scambio con il mondo della ricerca europeo ma anche con i cittadini e le istituzioni locali.
“I continui sbalzi di temperatura e gli effetti degli eventi estremi che stiamo toccando con mano nel nostro viaggio – ha detto Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e coordinatrice della campagna, durante la presentazione dei dati, che si è svolta nella mattinata di sabato 2 settembre presso Palazzo Saracini Cresseri di Trento – sono il segno di quanto il nostro Paese, particolarmente vulnerabile ai fenomeni di instabilità naturale, stia subendo gli effetti dell’accelerazione della crisi climatica. Una situazione che rende necessarie ulteriori misure di protezione e adattamento, precedute da moderne tecnologie di osservazione, per anticipare, monitorare e affrontare le sfide create da ecosistemi complessi e altamente interconnessi in condizioni di crescente squilibrio”.
“In questa tappa abbiamo scoperto la geodiversità dell’ambiente glaciale e attraverso i dati raccolti dalla SAT per il Comitato glaciologico italiano ne abbiamo misurato la fragilità – ha aggiunto Valter Maggi, presidente del Comitato Glaciologico Italiano e Università Torino –. Il Ghiacciaio del Mandrone registra 330 metri di ritiro della fronte glaciale in 12 anni di cui 139 metri solo nel 2022. Nonostante ciò la geodiversità continua ad offrire i suoi servizi: approvvigionamento idrico dalle acque di fusione, habitat per le specie animali e vegetali nelle aree deglaciate e una mole di conoscenze scientifiche indispensabili per gestire in modo appropriato la crisi climatica”.
I monitoraggi sono stati realizzati dal Comitato Glaciologico Italiano in collaborazione con Legambiente e la Società Alpinisti Tridentini. Ne hanno preso parte tra gli altri: Cristian Ferrari, presidente Commissione glaciologica SAT e Marco Giardino, vice presidente Comitato Glaciologico Italiano. Durante la tappa è stato l’inaugurato il Centro Studi Adamello “Julius Payer” (dedicato al primo salitore dell’Adamello) ed è stato organizzato un flash mob per chiedere più aree protette e la valorizzazione delle risorse naturali.
La prossima tappa. Dopo il Trentino-Alto Adige il viaggio di Carovana dei Ghiacciai 2023 si sposterà oltre i confini nazionali: in Austria, nel Vorarlberg, sul Ghiacciaio Ochsentaler dal 4 al 6 settembre (qui il programma). Il 4 settembre i giovani del gruppo Alpine Climate Camps raggiungeranno dal Lago di Costanza/Bodensee, il Madlenerhaus (Bielerhöhe) per un incontro con il team della Carovana dei Ghiacciai 2023, a cui seguirà un flash mob serale. Il 5 settembre salita al ghiacciaio Ochsentaler, per una giornata dedicata al monitoraggio e osservazione delle morfologie glaciali a cura di Günther Gross, esperto del ghiacciaio e Federico Cazorzi del Comitato Glaciologico Italiano; a seguire il” Saluto al ghiacciaio”, omaggio alla bellezza e al prezioso servizio che svolgono i ghiacciai, a cura dei giovani del gruppo Alpine Climate Camps. Il 6 settembre la tappa terminerà con una conferenza stampa – con traduzione consecutiva italiano-tedesco – a Feldkirch e a seguire un incontro con gli amministratori locali dal titolo “La carta di Budoia per l’adattamento ai cambiamenti climatici: un impegno a favore del clima. Le buone pratiche di efficienza energetica dei comuni del Vorarlberg”.
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