Finisce verso le 23 la veglia del sabato sera alla GMG di Lisbona, ma la festa va avanti nei settori del Campo da Graça che ospitano oltre un milione di pellegrini arrivati in Portogallo da tutto il mondo, tra cui i 250 giovani trentini.
Anche loro, come quasi tutti i presenti, dopo aver seguito le parole di papa Francesco, si disperdono nell’immenso parco per conoscere coetanei da tutte le nazioni, tra canti, musica e incontri, nel rito collettivo dello scambio di bandiere, magliette, oggetti e gadget provenienti da ogni angolo del globo.
La festa è appena cominciata quindi, così come la lunga notte da trascorrere accampati nei sacchi a pelo in riva all’estuario fiume Tago, quando sul milione di giovani cala finalmente il sonno.
Alle prime luci dell’alba, davanti a uno scenario da cartolina, è la musica degli altoparlanti a svegliare i pellegrini, con il vivace dj set del prete più social del Portogallo, padre Guilherme Peixoto, fenomeno su TikTok.
Dopo la colazione, è gia tempo della Messa: papa Francesco arriva a Campo da Graca sulla papamobile, attraversando tutti i settori salutato dall’ovazione dei giovani.
“Permettete a me, anziano, di condividere con voi un sogno che porto dentro: è il sogno della pace, il sogno di giovani che pregano per la pace, vivono in pace e costruiscono un avvenire di pace”, ha detto il Papa: “È bello quanto abbiamo sperimentato con Gesù, ciò che abbiamo vissuto insieme e come abbiamo pregato. Ma, dopo queste giornate di grazia, ci chiediamo: cosa portiamo con noi ritornando nella valle della vita quotidiana?”, ha chiesto il Papa ai giovani nell’omelia. “Brillare, ascoltare, non temere”, la risposta. “Anche noi abbiamo bisogno di qualche lampo di luce per affrontare il buio della notte, le sfide della vita, le paure che ci inquietano, l’oscurità che spesso vediamo attorno a noi”, il commento all’episodio evangelico della Trasfigurazione, a cui segue un forte messaggio di speranza: “A voi, giovani, che coltivate sogni grandi ma spesso offuscati dal timore di non vederli realizzati; a voi, giovani, che a volte pensate di non farcela; a voi, giovani, tentati in questo tempo di scoraggiarvi, di giudicarvi inadeguati o di nascondere il dolore mascherandolo con un sorriso; a voi, giovani, che volete cambiare il mondo e lottate per la giustizia e per la pace; a voi, giovani, che ci mettete impegno e fantasia ma vi sembra che non bastino; a voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi, giovani, che siete il presente e il futuro; sì, proprio a voi, giovani, Gesù dice: ‘Non abbiate paura’“.
Infine, al termine della celebrazione, è il momento dei dovuti ringraziamenti. “Obrigado – grazie, in portoghese, a te, Lisbona, che rimarrai nella memoria di questi giovani come casa di fraternità e città di sogni!”, ha detto il Papa, che ha riservato il suo “obrigado” più importante ai giovani presenti: “Dio vede tutto il bene che siete, lui solo conosce quello che ha seminato nei vostri cuori. Per favore, custoditelo con cura. Vorrei dirvi: fatene memoria, fissate nella mente i momenti più belli. Poi, quando arriverà qualche inevitabile momento di fatica e scoraggiamento, ravvivate le esperienze e la grazia di questi giorni, perché – non dimenticatelo mai – questa è la realtà, questo siete voi: il santo Popolo di Dio che cammina nella gioia del Vangelo!”.
Quindi, dopo aver consegnato a cinque giovani in rappresentanza dei cinque continenti una croce con il logo della Gmg di Lisbona, il momento più atteso: l’annuncio della sede della GMG: “Venite nel 2025 a Roma per celebrare insieme il Giubileo dei giovani! La prossima Giornata mondiale della Gioventù avrà luogo in Asia, nella Corea del Sud, a Seoul nel 2027“.
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