Nonostante la levataccia ci sono tutti i volontari e le famiglie ospitanti, fuori dal palazzetto di Arranhó, dove verso le 8.30 del mattino si sono ritrovati tutti i 250 giovani trentini alla GMG di Lisbona. È da lì, che una volta caricati i bagagli, ripartono i pullman con direzione Campo da Graça, il grande parco di Lisbona in cui in serata, alle 20.45 (21.45 in Italia), si terrà la veglia con papa Francesco.
Anche qualche lacrima tra le gialle magliette dei volontari locali saluta la partenza dei 5 convogli, a dimostrare che il legame che si è creato tra i ragazzi trentini e la piccola comunità alle porte di Lisbona è forte, e durerà nel tempo.
Durante il trasferimento il pensiero dei giovani si sposta immediatamente all’esperienza che li attende: la veglia e la notte da trascorrere al campo, assieme alle centinaia di migliaia di ragazzi da tutto il mondo accorsi per la GMG, e quindi la Messa presieduta da papa Francesco della domenica mattina alle 9, durante la quale verrà annunciato il luogo che ospiterà la prossima GMG.
In pullman c’è spazio però anche per qualche riflessione sulle esperienze vissute in questi giorni, stimolate dagli accompagnatori spirituali dei vari gruppi, a partire da quello che, finora, è stato il momento più carico d’emozione, la Via Crucis di venerdì 4 agosto. “Ci hanno colpito soprattutto le testimonianze”, racconta Marina Scalvini, 30 anni, di Storo, arrivata assieme al suo gruppo di 14 ragazzi e ragazze giovedì notte in areo. “È stato un momento molto intenso a livello emotivo – aggiunge – in modo particolare quando ha parlato il ragazzo con difficoltà psicologiche, perché è una cosa che hanno vissuto o stanno vivendo molti di noi, anche se in modo magari latente”. Alessia Tamanini, dell’Altopiano della Vigolana, dice che “è stato molto bello vedere i giovani pregare assieme, chi in maniera più profonda, chi più superficiale; però eravamo lì tutti per lo stesso motivo. Per me è stato molto bello perché, inaspettatamente, ho incrociato una mia amica. È stato un bel momento, vissuto appieno”.
Arrivati a Lisbona, nella zona del nuovo quartiere di Sacavém, sviluppatosi negli anni a seguire l’Expo del 1998, per i ragazzi comincia una lunga marcia verso gli accessi del campo, sotto un sole oggi particolarmente cocente, mescolandosi, man mano che ci si avvicina, ai fiumi di giovani che da tutto il mondo convergono sulla GMG
Il grande campo che li attende è suddiviso in settori: quello che ospiterà i trentini è il C01, fortunatamente uno dei pochi di tutto il parco con alcune zone coperte dai ponti della tangenziale che lo sovrasta, che regalano ai pellegrini il sollievo dell’ombra. Un aiuto fondamentale per riuscire a recuperare energie, godendosi il pranzo e un meritato momento di relax, mentre c’è già chi inizia a interagire con i ragazzi stranieri che affollano l’area. La due giorni clou della GMG è appena iniziata.
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