“Voi siete il Magnificat. In questi giorni avete umiliato i potenti perché vi siete aiutati l’un l’altro, avete fatto esperienza di umiltà ascoltandovi e godendo lo stare insieme e, come Maria, avete detto l’anima mia magnifica il Signore”. A tenere l’ultima catechesi ai 250 giovani trentini che partecipano alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Lisbona, venerdì 4 agosto, è stato l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi.
È “un Dio che manda in tilt millenni di ricerca religiosa” quello che si presenta a Maria, ha spiegato monsignor Tisi ai giovani presenti nella chiesa di Arranhò, tra i quali c’erano anche i ragazzi e le ragazze della diocesi di Pordenone. “Gli uomini – ha detto don Lauro – sono da sempre convinti che, per trovare Dio, bisogna costruire templi, fare operazioni complesse, fare i bravi così ‘Dio guarda in giù’. Maria scopre invece una cosa stupenda, che è Dio che va a casa loro. Ma questa lezione che Maria ha fatto propria, dopo duemila anni di cristianesimo, deve ancora decollare. La riconciliazione – ha aggiunto monsignor Tisi – è scoprire che sei amato così come sei, facendo l’esperienza di Maria”.
Convertirsi, ha aggiunto monsignor Tisi, “è scoprire la bellezza dell’umano, che è questa: legarsi, abbracciarsi, incontrare, servire e amare”. Una bellezza che, ha detto l’Arcivescovo di Trento, in questi giorni si è manifestata in tutti i volontari e le volontarie di Arranhò, che hanno accolto calorosamente i 250 trentini nelle loro case. E lo hanno fatto con pochissimi giorni di preavviso, perché hanno saputo che li avrebbero ospitati solo due settimane prima del loro arrivo. I pellegrini trentini li hanno ringraziati in occasione della festa che si è tenuta la sera di giovedì 3 agosto in centro ad Arranhò, con musiche e danze portoghesi e italiane che si sono mescolate. “Pensavamo che saremmo stati accolti in una stalla perché, quando abbiamo inserito la posizione che ci avevano inviato su Google maps, è apparsa una stalla”, hanno confessato i trentini, che sono ospitati in famiglia e nel palazzetto sportivo del paese.
Dopo la catechesi tenuta da monsignor Lauro Tisi, la mattina di venerdì 4 agosto, i ragazzi si sono divisi in tre gruppi: c’è chi ha osservato un’adorazione silenziosa in chiesa, chi ha partecipato a momenti di riflessione in gruppo e chi ha colto l’opportunità di confessarsi.
Un momento di raccoglimento, poi, per la Messa, concelebrata anche dal vescovo di Pordenone, monsignor Giuseppe Pellegrini. “In questo Vangelo – ha detto nell’omelia – mi sono fermato sull’espressione ‘Gesù diventa motivo di scandalo’ per i suoi amici, per i suoi contemporanei. È un po’ forte come parola. Di solito siamo portati a parlare degli scandali non di Gesù, ma dalla sua Chiesa. Pensiamo al grande scandalo della pedofilia, della Chiesa quando non è capace di liberarsi da tanti beni, quando non è capace di stare con gli altri, quando si sente ancora una Chiesa superiore, principesca. Questo fa scandalo. Ma perché Gesù ha fatto scandalo? Credo che la risposta e il perché l’abbiamo già sentita questa mattina: perché non siamo stati capaci di accettare e di cogliere l’umanità di Gesù”. Il vescovo Pellegrini ha rivolto quindi un appello ai giovani: “Aiutateci ad essere capaci di accogliere il vero Gesù, ma soprattutto di essere capaci di accogliere un Gesù che non è fuori dalla storia, ma è dentro il mondo e soprattutto dentro ciascuno di noi”.
Nel corso della Messa i giovani di Lavis hanno letto un pensiero dedicato a Paolo Rizzolli, diciottenne di Lavis e studente dell’Arcivescovile di Trento, dove si era appena diplomato, morto a settembre 2022.
Dopo il pranzo ad Arranhò, i trentini partiranno per Lisbona, dove avranno l’occasione di visitare la città e di partecipare alla Via Crucis nella Colina do Encontro, nel Parco Filippo VII (ore 18). Sarà il primo incontro ufficiale con papa Francesco al quale parteciperanno.
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