Dopo tre mesi di cure nel Centro recupero animali selvatici (Cras) della Provincia autonoma di Trento, un esemplare maschio di aquila reale che si era ferito a causa dell’impatto con un cavo dell’alta tensione è tornato a spiccare il volo dal Monte Altissimo.
Il rilascio è stato effettuato a 2.060 metri di quota, a cura del personale del Servizio faunistico e del Corpo forestale trentino. L’animale, un maschio adulto, era stato recuperato lo scorso 22 aprile sul monte Baldo, in località Piazzina di Ala, dopo essere stato notato a terra in evidente stato di difficoltà dall’escursionista Karlheinz Goller. A seguito della chiamata al numero unico di emergenza 112, sul posto era intervenuto il personale della Stazione forestale di Mori: il luogo particolarmente impervio era stato individuato grazie alle coordinate satellitari.
Pur provandoci, l’animale non riusciva a volare a causa di un evidente impedimento dell’ala destra. Una volta recuperato, il volatile è stato affidato alle operatrici del Centro recupero animali selvatici (Cras), gestito dalla Provincia di Trento, che lo hanno trasportato dal veterinario di riferimento. Dopo la visita e le radiografie il medico ha diagnosticato una frattura radiale dell’ala destra e, come primo intervento, ha effettuato la sutura di una profonda ferita a rischio di infezione.
La riabilitazione è avvenuta in più fasi. All’interno del Centro, l’aquila è stata inizialmente ricoverata in uno spazio ristretto e controllato. Successivamente è stata trasferita nella voliera esterna e da qui nel tunnel di riabilitazione al volo, lungo 30 metri, dove ha potuto esercitare la muscolatura prima di tornare in libertà. Nel corso della degenza, che ha avuto una durata di 3 mesi, è stato importante limitare il più possibile i contatti con l’uomo e somministrare al rapace una dieta varia e bilanciata. Una volta accertati il buono stato di salute e la rinnovata capacità di volare dell’aquila, le operatrici del Cras hanno deciso che era arrivato il momento di reimmetterla in natura. Per la liberazione è stato scelto il Monte Altissimo, in comune di Brentonico, un luogo non lontano da quello del ritrovamento, perché il ritorno in un ambiente già conosciuto può facilitare il suo reinserimento.
In presenza di selvatici feriti, l’invito del Corpo forestale trentino è di contattare il numero 112, di non avvicinarsi agli animali – che potrebbero dimostrarsi aggressivi – oltre che di non scattare fotografie con il flash per non infastidirli. Il Centro recupero animali selvatici si occupa della cura di uccelli incapaci di volare e mammiferi che hanno perso la motilità. La consegna di animali feriti al Centro di via al Bosco della Città, può avvenire previ accordi telefonici con il Centro stesso (335 6306801 – 335 6305749), tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 13 alle 17.
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