A Lavis il Coro della Sosat apre la Rassegna di Cori

Il Coro SOSAT davanti alla fontana del Nettuno, in Piazza Duomo a Trento

Sarà il Coro della Sosat, sabato 1 luglio alle 21, ad aprire presso l’anfiteatro parco don Paride Chiocchetti di Lavis la Rassegna di Cori organizza dal Comune in omaggio ai musicisti di Lavis.

Il Coro della Sosat ricorderà il maestro Camillo Dorigatti (1926 – 1987), di cui fu corista e che lo diresse per molti anni. Camillo Dorigatti, laureato in lettere, ha coltivato sin da giovane la passione per la musica, ha frequentato il conservatorio di Trento ed è stato allievo del maestro Renato Dionisi. Molto attivo nel panorama musicale trentino, ha dato vita, nel 1973 alla Corale polifonica di Lavis da lui diretta fino al 1987 e  al Coro Castion di Faver. È stato fra i fondatori della Scuola musicale di Lavis, ed è stato altresì compositore poliedrico, firmando numerosi brani per Coro polifonico. Dorigatti entra, nel Coro della Sosat, come baritono nel 1961 e ne diviene, date le sue competenze musicali, preparatore tecnico. Dopo una parentesi con il Coro dei  Vigili urbani di Trento, ritorna alla Sosat, sempre rimasta nel suo cuore e ne diviene maestro nel 1980. Per il Coro della Sosat Camillo Dorigatti ha scritto oltre cinquanta brani raccolti in un libro, di cui ha curato la preparazione, ma che non ha mai visto stampato per la sua prematura scomparsa. L’espressione artistica musicale sosatina si esprime e si esalta in alcuni suoi brani, fra cui spiccano quelli tratti da musiche popolari russe. Il Coro della Sosat, diretto dal maestro Roberto Garniga eseguirà, nel concerto del primo luglio, alcuni brani scritti dal maestro Camillo Dorigatti: “L’orghen de Perzen”, “Katzenau” , “Cesota del Vason”, “Sul Cappello”, “Su presto andiam”, oltre ad altre novità introdotte da poco da Garniga. Fra i cantori sosatini in attività, sono sei quelli che ne testimoniano la memoria, avendo cantato sotto la sua direzione.

Così lo ricorda anche il presidente del Coro della Sosat Andrea Zanotti: “Camillo Dorigatti incarna uno dei fili forti della memoria sosatina: sia per la sua capacità di armonizzatore, sia per le sue doti di Direttore. Ma, ben oltre, la sua figura minuta e forte, la sua umanità umile e generosa hanno lasciato un’impronta indelebile nel ricordo di chi lo ha conosciuto: entrando, al contempo, anche nell’immaginario delle generazioni più giovani che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo”.

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