Dopo le alluvioni e le frane che hanno colpito il territorio dell’Emilia Romagna un paio di settimane fa, secondo le previsioni l’Appennino emiliano sarà investito nelle prossime ore da una nuova ondata di piogge intense, che potrebbero portare a nuovi danni. Per questo motivo, a supporto delle popolazioni colpite dal maltempo, si è mobilitata anche la Protezione civile del Trentino, che ha già avviato un intervento preventivo e di primo intervento rispetto ad eventuali dissesti idrogeologici nei territori comunali di Modigliana e Dovadola (Forlì-Cesena) e nei comuni bolognesi della valle del Santerno (Castel del Rio, Fontanelice, Borgo Tossignano e Casal Fiumanese).
La colonna mobile è partita nella mattinata di oggi, alle 7.45, dal centro logistico di Lavis, con 50 operatori di diverse Strutture operative. “Si tratta del primo intervento di questo tipo, richiesto dalle istituzioni locali e che coinvolge anche la Protezione civile di Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia. L’obiettivo è quello di limitare i danni, dato che l’esondazione di alcuni fiumi è pressoché certa” ha spiegato il dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna, Raffaele De Col, ricordando il ruolo di coordinamento assunto dal Trentino nella Commissione Protezione civile in seno alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Coordinata dal Servizio prevenzione rischi e Cue, la colonna mobile trentina è composta da personale appartenente a diverse strutture operative: Federazione trentina dei Vigili del fuoco volontari (Unioni distrettuali di Primiero, Fassa, Fiemme, Valsugana e Tesino e Pergine Valsugana), Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento, Croce rossa del Trentino (Sezione delle Giudicarie) e Protezione civile Ana Trento (Nuvola della Valsugana). Alla guida del convoglio, Lorenzo Tambosi. L’intervento è stato preceduto da una squadra di scouting – con compiti di verifica della situazione e di coordinamento – partita all’alba e composta dal dirigente del Servizio prevenzione rischi e Cue Stefano Fait e dal vicepresidente della Federazione dei Vigili del fuoco volontari Luigi Maturi.
La colonna mobile è composta da 50 unità di personale, con (tra gli altri) 5 squadre di Vigili del fuoco volontari (circa 30 unità), nonché dalla squadra del Nucleo HCP del Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento con attrezzatura di pompaggio alta capacità (4 unità) per intervenire tempestivamente in caso di esondazione fluviale nei pressi di Forlì- Cesana. Il convoglio è attrezzato con mezzi ed attrezzature per il rischio idrogeologico (camion, furgoni, fuoristrada, idrovore, pompa idrovora ad alta capacità (12mila litri al minuto), moduli antincendio boschivo per la pulizia delle strade, elettropompe sommerse, torri faro, sacchi di iuta per il contenimento degli argini, motoseghe, badili e carriole. Qualora le condizioni lo rendessero necessario, la Provincia di Trento invierà sul posto ulteriori squadre specializzate in materia di sistemazione idraulica e forestale. La pre-attivazione interessa anche le Protezioni civili di Provincia autonoma di Bolzano, Friuli Venezia Giulia e Piemonte.
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