Anche quest’anno, con l’avvicinarsi della stagione estiva, il Servizio Faunistico della Provincia autonoma di Trento rinnova l’appello a non avvicinarsi, né tantomeno accarezzare i piccoli di cervo e capriolo nascosti nella vegetazione. “Ne va della loro sopravvivenza“, raccomanda il Servizio Faunistico: “Nella tarda primavera, passeggiando nelle aree verdi, può capitare di imbattersi in questi animali di pochi giorni o settimane apparentemente soli. In realtà, le madri si allontanano solo per andare alla ricerca di cibo e va dunque evitato l’incauto comportamento di raccoglierli. Nell’attesa, i piccoli si acquattano immobili tra la vegetazione, mentre il manto maculato e l’assenza di odore li protegge dai predatori. Nello stesso periodo, un’altra situazione di pericolo è rappresentata dallo sfalcio dei campi con mezzi meccanici, che possono ferire o uccidere alcuni di questi piccoli”.
Ecco dunque come comportarsi se si trova un piccolo:
Non accarezzarlo, perché l’odore umano allarmerà la madre, che smetterà di allattarlo; tenere il cane al guinzaglio, che potrebbe disturbare, ferire o persino uccidere i selvatici presenti; rimanere a distanza evitando di calpestare l’erba nelle vicinanze, affinché il nascondiglio dell’animale non diventi più visibile e tenere il cane al guinzaglio. Qualora il piccolo sembrasse ferito, contattare la Stazione forestale, i guardiacaccia di zona o la Centrale unica di emergenza 112.
Così è possibile ridurre il pericolo di ferire i piccoli durante le attività di sfalcio:
Spesso i prati scelti da cervi e caprioli per i parti coincidono con quelli da sfalciare: le situazioni più a rischio sono rappresentate dalle aree con vegetazione tra i 30 e il 130 centimetri, nelle quali sono state ripetutamente avvistate femmine. Per ridurre il pericolo di ferire gli animali, è bene adeguare il metodo di sfalcio procedendo in senso centrifugo, dal centro verso l’esterno, garantendo così agli animali una via di fuga.
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