Sono diverse le associazioni e le realtà animaliste che in questi giorni si sono schierate contro la richiesta di abbattimento dell’orsa JJ4, protagonista dell’aggressione costata la vita al giovane Andrea Papi e catturata nella tarda serata di ieri. Tra loro anche la LAV, la Lega Anti Vivisezione, che ha proposto alla Provincia di Trento di trasferire l’animale all’estero.
“Per la LAV, così come per gli altri, vale sempre l’offerta di 70 orsi in eccesso che abbiamo, e quindi si facciano pure avanti. Noi attendiamo proposte per gli altri 70 orsi, non per uno”, ha risposto in conferenza stampa il presidente della Giunta provinciale Fugatti: “Chi vuole bene a questo progetto non deve preoccuparsi di JJ4, ma ci aiuti a trasferire gli altri orsi, altrimenti il progetto fallirà, perché ci saranno altri attacchi ad altre persone, perché il numero degli orsi è sovrastimato. Per tenere in piedi il progetto occorre garantire la convivenza tra uomo e animale”.
“L’orso non è un gatto, è un animale che va custodito in un recinto adeguato”, ha aggiunto il dirigente provinciale De Col. “Ad oggi in Italia l’unico recinto che ha le caratteristiche necessarie per ospitare un animale pericoloso come JJ4, che ha fatto quello che ha fatto. In questi due anni, in cui abbiamo trasportato orsi all’estero, sono arrivate delle proposte ma nessuna è stata concretizzata rispondendo alle caratteristiche non richieste da noi, ma dagli specifici programmi di sicurezza. L’autorizzazione per il trasporto di un’orso all’estero deve essere validata dal Cites, che valuta la configurazione del luogo dove viene trasferito in merito alle caratteristiche richieste”.
A breve, sul tema, verrà convocato un Tavolo di lavoro con il Ministero. “La giornata ha 24 ore e non si è avuto il tempo di fare tutto, ma ci lavoreremo nei prossimi giorni”, ha spiegato Fugatti, che non è preoccupato da possibili manifestazioni degli animalisti. “Non sappiamo se ci saranno. In ogni caso è una conseguenza della cattura. Noi avremmo voluto abbattere l’orsa sul posto“.
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