Alle polemiche per la gestione del progetto Life Ursus che sono seguite alla tragica morte del giovane Andrea Papi, aggredito dall’orsa JJ4 nei boschi del Monte Peller in val di Sole, si somma oggi anche l’atto di denuncia depositato dal Partito Animalista Europeo nei confronti del presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti per i reati di cui agli artt. 414 e 56 del codice penale, istigazione a delinquere e delitto tentato, con il rischio di cinque anni di reclusione.
“Emerge in maniera chiara la commissione dei delitti riguardante l’istigazione a delinquere, sia nella forma consumata che in quella del tentativo appare evidente che il presidente Fugatti abbia voluto istigare alla commissione di un’ipotesi di reato ben precisa, ovvero quella di cui all’art. 544-bis c.p., diretta a sanzionare penalmente l’uccisione di animali, non configurandosi, oltretutto, lo stato di necessità vista la disponibilità delle associazioni di trasferire in altre regioni, sin da subito, gli orsi incriminati nell’intento di risolvere il problema relativo alla tutela dell’incolumità pubblica”, dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli, che accusa Fugatti di aver confermato la decisione di uccidere non solo JJ4 ed MJ5 nonostante fosse a conoscenza delle proposte di adozione”.
Alla denuncia rispondono compatti gli assessori della Giunta provinciale di Trento, che esprimono totale solidarietà al presidente della Provincia. “E’ l’ennesima prova – affermano gli assessori provinciali – di un clima politico e sociale esasperato da ideologie deviate e miopi strumentalizzazioni che a nulla hanno portato se non ad un disorientamento dei cittadini e a un indebolimento pericoloso delle istituzioni. Siamo vicini al presidente Fugatti, sia umanamente sia per dargli sostegno in questo momento difficile in cui è importante lottare assieme per ridare sicurezza e stabilità ad un paese e ad un territorio profondamente colpiti da un dolore che esige il massimo rispetto”. Solidarietà espressa anche dal presidente del Consiglio provinciale, Walter Kaswalder: “Nel momento più drammatico della sempre complessa e difficile gestione del progetto grandi carnivori, ritengo non abbia alcun senso che chi governa il territorio trentino debba fare fronte anche a iniziative giudiziarie mal poste e fuorvianti come la querela di oggi”.
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