“Quello che possiamo fare è chiedere la revoca del decreto e attivarci per fornire al Tar le documentazioni che ci sono state chieste. Riteniamo di poterlo fare nella giornata di lunedì“.
Così il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, nella conferenza stampa che si è svolta nella sede della Provincia di Trento dopo che questa mattina (14 aprile) il Tribunale amministrativo regionale (Tar) ha emesso un decreto con il quale sospende l’ordinanza dell’8 aprile per l’abbattimento di JJ4, a seguito del ricorso della Lav (Lega anti vivisezione).
Un pronunciamento che, ha detto Fugatti dopo l’incontro con i sindaci della Val di Sole, “è a nostro modo di vedere sorprendente”. “Credo che di fronte al decesso di una persona ciò che ci preoccupa è la sicurezza dei cittadini. Siamo convinti che le scelte fatte finora siano andate in quella direzione”, ha aggiunto.
La documentazione chiesta dal Tar, ha spiegato il presidente della Provincia di Trento, consiste nei verbali e nei documenti che “hanno portato a prendere la decisione di abbattimento all’interno del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, alla presenza di Ispra, che ha dato il proprio parere positivo. Nel decreto si chiedono anche i referti sanitari sulla causa del decesso e sulla natura delle ferite riscontrate nella vittima”.
In questo momento, ha spiegato ancora il presidente della Provincia, “continua la ricerca per la cattura dell’animale”. “Se dovessimo catturare l’orso, lo porteremo al Casteller”, ha aggiunto Fugatti, che ha detto anche che adesso, con il decreto del Tar, “le modalità con cui possiamo catturare l’orso cambiano. Prima di questo decreto, si poteva usare la trappola a tubo o ci si poteva avvalere dell’abbattimento a vista. Questo ora non si può fare, a meno che non ci sia un pericolo imminente per il Corpo forestale. Questo è un percorso che limita il potere di azione del Corpo forestale”.
Dal canto suo, Fugatti ha detto che verrà chiesto anche “che venga anticipata la decisione della Camera di Consiglio del Tar rispetto alla data dell’11 maggio“. Il decreto, ha aggiunto l’avvocato Bernardi, “è monocratico, cioè reso senza contradditorio. Non c’è stato quindi modo, da parte della Provincia, di interloquire. D’ora in avanti però siamo parte attiva nel processo e potremo interloquire in maniera diretta con i ricorrenti. Cercheremo di fornire quanto prima al Tar la documentazione richiesta, in modo da richiedere la revoca immediata di questo decreto”.
L’ordinanza impugnata dalle associazioni ambientaliste è stata la prima, quella dell’8 aprile. Ieri (13 aprile) ne è stata emanata un’altra, che però non è oggetto del ricorso. “Riteniamo però che possa esserci un ricorso anche sulla seconda ordinanza. Magari il Tar ci sta lavorando, non lo sappiamo e non possiamo saperlo. Però il decreto del Tar – ha detto Fugatti – fa riferimento a JJ4, che è specificata nella seconda ordinanza. Questo ci fa pensare che il decreto del Tar incorpori anche la seconda ordinanza”.
Lascia una recensione