Sarà presentato sabato 25 marzo a partire dalle ore 17 al METS – Museo etnografico trentino San Michele il progetto editoriale “Cercatori d’erba. Malghe da formaggio in Trentino”, che darà il là all’inaugurazione della mostra omonima, ospitata dal museo. A concludere l’evento sarà proposta una degustazione di formaggio tipico e un brindisi con i vini della Cantina di La-Vis e Valle di Cembra.
Sono tre gli sguardi che si sono posati su coloro che salgono nelle terre alte delle Alpi, in cerca d’erba buona per nutrire mucche, capre e pecore fornitrici del latte e quindi dei suoi derivati, ovvero quelli del fotografo Marco Simonini, le scrittore (ma non solo) Francesco Gubert, e l’artista Amina Pedrinolla. “I tre piani narrativi del libro offrono ai lettori la possibilità di scorgere nell’alpeggio non tanto il significato di una lezione frontale dall’alto verso il basso, ma un laboratorio creativo e una testimonianza attiva per ricercare, anche in altri luoghi e in altri tempi, un rapporto alternativo, equilibrato e quindi sostenibile con l’ambiente. Una sfida antica ma fondamentalmente attuale, per non dire ipermoderna se consideriamo lo stato di salute del pianeta e delle Alpi in particolare”, scrive Walter Nicoletti nella prefazione.
Per illustrare il progetto Eleonora Da Ronco – Casa editrice Scripta – intervisterà Francesco Gubert, Marco Simonini e Amina Pedrinolla: i tre autori hanno collaborato per produrre materiale testuale, pittorico e fotografico confluito nel libro e nella mostra. “Cercatori d’erba. Malghe da formaggio in Trentino” racconta quindici storie di donne e di uomini in quindici malghe diverse (Cercen, Clesera, Tuena, Tovre, Movlina, Stabio dei Saoni, Misone, Cadria, Lavanech, Stabolone, Sega, Zochi, Colo, Cenon di Sopra, Mezzaselva). Le 15 malghe sono nelle terre alte di varie valli del Trentino, dalla Val di Rabbi alla Val di Fassa, dall’Altopiano della Paganella alle Giudicarie: molte sono poche conosciute e tutte sono “fatte di suoli, pascoli, paesaggi, microclimi, caratteri e temperamenti altrettanto diversi”. Quindici storie seguendo il miracolo dell’erba che si fa formaggio, episodi di un viaggio al ritmo della stagione estiva. L’erba è una protagonista silente delle alte quote “non si fa sentire come fa il fragore dei campanelli alle prime luci dell’alba né come fanno le grida acute del pastore quando raccoglie le sue greggi. È semplicemente lì, da sempre, immobile motore vitale di questo vagare, nutrimento per l’animale, miracolo essenziale per l’uomo”. Ed è sempre l’erba a decretare l’inizio e la fine della stagione, a incalzare il pastore a salire o scendere a valle dalle terre alte.
La rassegna è visitabile, dal martedì alla domenica, fino al 7 maggio con orario 10-18.
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