Come un fulmine a ciel sereno, pochi giorni dopo l’appuntamento con la presentazione del suo ultimo lavoro ”Giocando con i libri” a Borgo, l’Ordine degli psicologi della Provincia di Trento ha annunciato la morte di Giuseppe Disnan, psicologo, psicoterapeuta e autore.
Beppi, per gli amici, è stato assieme alla moglie e collega Maria Rita Colucci, uno dei primissimi psicologi italiani assunti nel servizio pubblico nel lontano 1975.
Da Udine è arrivato in Trentino per lavorare al Centro di Medicina Sociale, “che allora – spiega la presidente dell’Ordine degli psicologi del Trentino, Roberta Bommassar – rappresentava per la nostra provincia un vero e proprio laboratorio di esperienze ed elaborazioni assolutamente all’avanguardia: già allora, più di 45 anni fa, operavano équipes di psicologi, neuropsichiatri, logopedisti e fisioterapisti guidati da un’idea di cura integrata e autenticamente interprofessionale”.
All’attività clinica, che Disnan ha sempre esercitato nel comprensorio della Bassa Valsugana, si sono aggiunte le collaborazioni con diversi atenei, in particolare con l’Università di Psicologia di Padova, e l’attività formativa.
Bommassar lo ricorda come “acuto, graffiante, ironico” e come una persona che “ha creduto autenticamente nella funzione terapeutica e culturale della psicologia mantenendo quel sano disincanto che libera questa professione dalla noia dell’autocelebrazione: gli psicologi sono persone che si arrabattano cercando di fare il meglio e a volte non ci riescono. Come uomo era un entusiasta, amava la vita e tutto ciò che questa riserva. Le sue passioni erano vere passioni. Si doveva stargli alla larga quando giocava l’Udinese”.
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