“Le Giornate di Primavera del Fai hanno cambiato il rapporto dei cittadini con i loro beni, che grazie a questi eventi sono stati conosciuti, valorizzati e hanno acquisito importanza. È stata scritta una sorta di enciclopedia spontanea che si è aggiunta a quella ufficiale per narrare lo smisurato patrimonio storico, artistico e paesaggistico del nostro Paese”. Usa le parole del presidente nazionale Marco Magnifico, la sua omologa trentina Luciana Depretis, nel presentare il nuovo evento che si svolgerà quest’anno in valle di Cavedine, a Lasino e Castel Madruzzo, sabato 25 e domenica 26 marzo.
Le Giornate del Fai tornano quindi in valle dei Laghi (nell’autunno del 2019 erano state ospitate a Calavino) con un fine settimana di visite guidate ad offerta libera e di eventi dal titolo “All’ombra dei Madruzzo”, “una grande festa che sta entusiasmando le comunità coinvolte”, racconta il capo delegazione Leonardo Debiasi che sottolinea le “straordinarie aperture di beni” a partire dalla chiesa di San Siro a Lasino. Posta sull’omonimo colle dal quale si gode per altro una splendida vista del borgo e dell’intera valle, risale nella sua struttura originaria al XII secolo; nel settimo decennio del Trecento fu affrescata internamente da un anonimo pittore veronese. Un bene ricco di storia e normalmente non accessibile al pubblico al pari di Castel Madruzzo, residenza privata, che aprirà eccezionalmente le sue porte agli iscritti e alle iscritte FAI (su prenotazione su www.giornatefai.it).
Sempre a Castel Madruzzo vengono organizzate delle visite guidate (sabato dalle 14 alle 17 e domenica dalle 10 alle 18) alla chiesa di Santa Maria Lauretana che al suo interno contiene un’altra chiesa più piccola che è la riproduzione fedele della “Santa Casa” del santuario di Loreto.
Anche la borgata di Lasino si aprirà ai visitatori (sabato dalle 14 alle 18 e domenica dalle 10 alle 18) che passeggiando per le vie del paese, tra avvolti, cortili e ballatoi, potranno ammirare i murales che impreziosiscono il centro storico assieme alle sculture di Francesco Trentini (la singolare fontana Lagolo, il busto di Roberto Bassetti e il Monumento ai Caduti nel piccolo cimitero che affianca la chiesa parrocchiale) e la pregevole pala d’altare realizzata da Andrea Pozzo e custodita proprio in San Pietro.
Tra gli eventi speciali, anche l’apertura del museo “La dòna dei ‘sti ani”, spazio espositivo nato nel 2012 e ospitato negli avvolti del Municipio a Lasino, che contiene la ricostruzione di un ambiente di vita degli anni Cinquanta del Novecento con la cucina, una stanza da letto e un magazzino con molti oggetti del passato che rievocano le occupazioni femminili dell’epoca.
“Riproporre le Giornate del Fai sul nostro territorio è per noi, prima di tutto, un motivo di grande orgoglio”, spiega il sindaco di Madruzzo Michele Bortoli. “Ma è anche una grande opportunità per i nostri cittadini che, grazie all’impegno di tanti volontari e associazioni, possono tornare ad ammirare ciò che sta loro intorno con sguardo nuovo”.
Conclusione affidata all’assessore provinciale Mirko Bisesti: “Le Giornate del Fai rappresentano un importante momento culturale e sociale e, grazie all’impegno di tanti volontari, guidano i partecipanti alla scoperta di vere e proprie ‘perle’ nascoste del nostro Trentino”.
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