Il Paradiso di Dante? Sul tetto dell’Arcivescovile

Gli studenti dell’Arcivescovile prima di arrampicarsi in alto hanno disceso, parola per parola, i gironi dell’Inferno trascrivendo a mano in versione integrale l’intera prima cantica con i suoi ben 4720 versi e 34 canti

Un evento un po’ sopra le righe – quantomeno sopra le tegole – per concludere la trilogia dei primi canti della Divina Commedia al Collegio Arcivescovile.

La declamazione dello scorso anno era avvenuta alle 5.30 del mattino sullo sfondo di un Purgatorio luminoso riprodotto con le luci delle stanze del convitto. Per celebrare il Dantedì quest’anno, alla mezzanotte tra venerdì 24 e sabato 25, quattro alunni delle classi quinte saliranno sul tetto e da lì declameranno il primo canto del Paradiso.

Il Dantedì di due anni fa, all’Arcivescovile

Una prospettiva diversa su Dante e sulla scuola, qualche metro più vicini a quelle “stelle” che riecheggiano alla conclusione di ogni cantica. L’evento verrà trasmesso in diretta streaming sul canale youtube della scuola. Poiché, come si sa, prima di giungere in vetta all’universo Dante ha dovuto calarsi al centro della terra, anche gli studenti dell’Arcivescovile prima di arrampicarsi in alto hanno disceso, parola per parola, i gironi dell’Inferno trascrivendo a mano in versione integrale l’intera prima cantica con i suoi ben 4720 versi e 34 canti.

Un esercizio di precisione calligrafica e di empatia storica, ma anche un bel lavoro collettivo di comunità.

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