È morto fra Gregorio Moggio, cappuccino di Rovereto

Si è spento ieri sera padre Gregorio Moggio, frate cappuccino del convento di Rovereto. Padre Moggio era nato nel 1934 a Rumo, in Val di Non. “Era una persona speciale, molto umana. Tutti si trovavano bene con lui, perché era capace di accogliere senza avere uno sguardo indagatore”, ricorda Emanuela Pandini, che ha fatto parte del gruppo giovani, ora diventato gruppo famiglie, che padre Moggio aveva istituito nella comunità di Rovereto nel 1970, poco dopo essere arrivato al convento di Santa Caterina.

“Ha avuto l’intuizione di parlare con i giovani della parrocchia per costituire un gruppo religioso con il quale lavorava assieme, soprattutto per i poveri”, racconta Emanuela. “In quel periodo andavamo in zona Follone, dove adesso c’è un parcheggio e dove all’epoca c’erano delle caserme abbandonate, per aiutare persone che vivevano nel disagio, alle quali portavamo legna ed alimenti. Per noi giovani padre Moggio è stata una persona fondamentale”.

Padre Gregorio Moggio è stato superiore dei conventi di Rovereto, Terzolas ed Arco. Tra il 2001 e il 2007 è stato anche padre provinciale dei frati cappuccini del Trentino. Negli ultimi anni è stato responsabile dell’infermeria del convento dei cappuccini di Rovereto.

“È stato – ricorda Emanuela – molto impegnato anche nel sociale. Tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta ha lavorato nella cooperativa Girasole e a Villa Argia, a Mori. Ha contribuito anche alla fondazione della casa d’accoglienza Il Portico di Rovereto“.

I funerali si svolgeranno giovedì 23 marzo alle 16 nella chiesa di Santa Caterina, a Rovereto. Domani (22 marzo) alle 20 ci sarà un momento di preghiera e di ricordo congiunto tra parrocchia e cappuccini, sempre nella chiesa di Santa Caterina, per ricordare padre Moggio, che lascia la sorella Carmela, la cognata Rina, i nipoti, i pronipoti e i confratelli cappuccini.

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