Costerà cara a uno snowboarder la voglia di imbrattare la vetrata di una telecabina del Ciampac, la skiarea della Val di Fassa da cui si accede da Alba di Canazei. 3.100 euro, per la precisione. A tanto ammonta infatti il danno causato alla speciale pellicola che riveste l’unità e che dovrà essere ordinata in Svizzera per la sostituzione.
Il fatto è accaduto qualche settimana fa, a metà mattina. L’impianto coinvolto è una cabinovia ad agganciamento automatico di nuova generazione “D-Line Doppelmayr”, inaugurata a dicembre 2017, che permette in pochi minuti di raggiungere quota 2.100 metri. Il macchinista a monte, da vent’anni dipendente della società, ha notato questo geroglifico di circa 20 centimetri, di colore nero, dal significato incomprensibile. Con un lavoro certosino ha cominciato a visionare le telecamere di sorveglianza, cercando di capire in quale lasso temporale la numero 31 fosse passata prima pulita e poi sporca.
L’identikit dei due sospettati si è rivelato fortunatamente utile al loro rintracciamento: il ragazzo, un trentenne veneto, è stato quindi individuato dai colleghi del macchinista mentre continuava la sua giornata sulla neve, salendo sulla seggiovia Roseal che porta a quota 2.400 metri. A quel punto sono stati fatti intervenire i poliziotti in servizio sulle piste, che parlando con il ragazzo hanno trovato il modo di fargli confessare quanto commesso e di verificare la presenza nel suo zaino di un grosso pennarello di colore nero.
A quel punto, senza procedere per vie giudiziali, lo snowboarder si è offerto di rifondere il danno causato.
“Sono molto soddisfatto di come è stata gestita la situazione – commenta l’episodio il presidente della Ciampac Tullio Pitscheider – perché significa che il livello di efficienza dei nostri dipendenti è molto alto, in grado di garantire alla clientela un buon livello di sicurezza anche in caso di furti e smarrimenti”.
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