Le leggende ladine si candidano per essere riconosciute patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. La giunta regionale del Trentino Alto Adige/Sudtirol ha presentato una delibera – su iniziativa dell’assessore per la Tutela e promozione delle minoranze cimbra, mochena e ladina Manfred Vallazza – che andrà a finanziare le attività di ricerca e studio delle leggende ladine. Il tutto, appunto, in vista della loro candidatura all’Unesco.
“Sono molto fiero che siamo riusciti a portare avanti questa delibera – ha commentato Vallazza – è una iniziativa molto importante per la conservazione della nostra lingua e della nostra cultura. Vogliamo preservare la storia di intere generazioni ladine e tramandarla ai nostri giovani e continuare a insegnare loro quanto importante sia conservare e preservare le nostre tradizioni”.
Il progetto è un’idea che parte dall’assessore provinciale per la formazione e cultura ladina, Daniel Alfreider. “Oggi inizia un progetto bellissimo per tutte le realtà ladine non solo del Trentino Alto Adige/Südtirol, ma anche del Veneto, del Canton dei Grigioni in Svizzera e del Friuli Venezia Giulia – ha spiegato Alfreider – dobbiamo valorizzare il patrimonio culturale delle leggende ladine perché è un progetto che unisce nella cultura e nella lingua tutto l’arco alpino”.
I lavori di selezione, catalogazione e archiviazione digitale della grande mole di storie e personaggi leggendari – che continuano a vivere nella nostra cultura ladina – verrà affidato a un istituto di ricerca specializzato.
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