Il Trento non si ferma più. Quinta vittoria consecutiva per i ragazzi di Tedino che, nel pomeriggio, hanno espugnato il Nereo Rocco nel delicatissimo scontro con la Triestina, fanalino di coda. Perché se il ponte tra Trento e Trieste è un falso storico, è verissimo che ora tra le due squadre ci sono undici lunghezze di distacco, la stessa, per dire, che divide il Trento dal terzo posto. Una classifica anche quest’anno cortissima – quindi guai abbassare la guardia – ma, almeno, la retrocessione diretta (a metà dicembre ipotesi più che concreta) resta ora solo un brutto sogno. Che, da questo pomeriggio, lascia spazio a uno molto più dolce, di nome playoff che distano ora solo quattro punti.
LA GARA
Dopo aver lasciato sfogare i padroni di casa nella prima parte della gara i gialloblù hanno preso in mano le redini del gioco, passando in vantaggio a metà primo tempo e gestendolo con personalità nella ripresa anche grazie all’ottimo apporto della panchina, trovando anche nel finale la rete del definitivo due a zero. A sbloccarla, al trentunesimo, Garcia Tena che, con un beffardo tocco sotto porta, correggeva in rete un tiro dal limite dell’area di Damian, nato dal solito, pericolosissimo piazzato di Pasquato.
Seconda frazione con la Triestina alla ricerca del pari, ma un Trento ordinato con un sublime Suciu in cabina di regia, riusciva a coprire bene gli spazi tenendo lontano gli ospiti dalla porta. E rendendosi pericoloso in ripartenza come nel caso del perfetto contropiede che chiudeva la gara: Attys, entrato nella ripresa, recuperava palla nei 16 metri trentini rovesciando da solo il fronte di gioco con gli avversari spaccati in due, sfera a Petrovic che sistemava per l’accorrente Sangalli, da pochi minuti sul terreno di gioco ma con il destro, evidentemente, già sufficientemente caldo per spedire la sfera dove Matosevic nulla poteva. Suggellando una magistrale gestione della ripresa e mettendo il punto esclamativo su un’altra vittoria trentina. La quinta di fila.
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