Graziella Anesi, persona “in movimento” oltre le barriere della sua disabilità

Graziella Anesi. Foto © Gianni Zotta

Sarebbe ingiusto e sbagliato confinare il ricordo di Graziella Anesi, scomparsa il 24 gennaio, alla fondatrice e presidente della cooperativa HandiCrea: perché fu capace di autodeterminarsi, oltre le barriere della sua disabilità fisica così appariscente, nell’imprenditoria sociale e nella politica trentina. “La disabilità sta cambiando, è ‘in movimento’, come dice il titolo di questo convegno. Deve però avere sempre più consapevolezza di come si può autodeterminare, di come può scegliere una persona con disabilità il modo di vivere il suo limite, la sua vita. Ma è un percorso che deve fare anche la società: anche la società deve consentire e prevedere che la persona con disabilità scelga”. È forse l’ultima uscita pubblica di Graziella Anesi, fondatrice e presidente della cooperativa sociale HandiCrea, scomparsa il 24 gennaio, quella al convegno “Disabilità in movimento: percorsi di autodeterminazione”, organizzato dall’Università di Trento il 16 dicembre 2022 a Palazzo Prodi, a qualche giorno di distanza dalla Giornata internazionale delle persone con disabilità.

Un intervento misurato, che rappresenta con sintesi efficace Graziella Anesi (lo si può rivedere sul sito di UniTrento): una donna capace di parlare in modo schietto della disabilità, sua e degli altri (“Io usufruisco dell’assistenza domiciliare, ho la lingua lunga e riesco a dire: ‘No, quella camicia lì non la voglio, dammi l’altra!’ Ma immagino le persone con disabilità che hanno difficoltà a esprimere una necessità; immagino l’anziano che si vede arrivare a casa un’estranea che fruga nei suoi cassetti e nei suoi spazi: e mi chiedo se questa autodeterminazione ha come contro una parte che deve recepire questa necessità”), consapevole che la strada è quella dell’inclusione a tutto tondo delle persone e ciò richiede capacità di ascolto tra le persone e tra le persone e le istituzioni (“La collaborazione nasce dal dialogo”), impegnata nel sociale, ma attenta anche a una dimensione sanamente imprenditoriale (“Guardate che la persona disabile turista si ferma nel territorio di più, porta quasi sempre qualcuno con sé, è portata a spendere di più: non è solo un aspetto di buonismo sociale, c’è anche un indotto economico”).

Ecco, ricordiamo Graziella Anesi ringraziandola anche per questa non scontata lezione.

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