Via libera al progetto di riqualificazione del compendio ex Centro don Ziglio di Levico Terme. L’Alta commissione per l’attuazione del programma nazionale per la qualità dell’abitare (PINQua), finanziato dal Pnrr, ha dato l’ok alla proposta avanzata dalla Provincia di Trento lo scorso settembre.
Questo giudizio consente di proseguire la progettazione e l’iter di finanziamento, che potrebbe portare nelle casse provinciali 15 milioni di euro da destinare al restyling della struttura.
Il prossimo passaggio sarà la pubblicazione, sul sito del Ministero, del decreto di approvazione – entro 60 giorni dalla comunicazione della valutazione -; un momento a partire dal quale si avranno 240 giorni di tempo (8 mesi) per presentare la documentazione dettagliata e il progetto esecutivo, la cosiddetta Fase 2 della progettazione.
Entro 90 dalla ricezione di tutto il materiale, la Commissione rilascerà il nulla osta al finanziamento, al quale seguirà (entro 60 giorni) la pubblicazione del decreto di approvazione delle proposte definitivamente ammesse a finanziamento. Superato questo ultimo step si potranno stipulare le convenzioni o gli accordi di programma e dare il via ai lavori.
“Può sembrare un iter lungo – commenta Roberto Pallanch, dirigente dell’Unità di missione semplice disabilità e integrazione socio sanitaria della Provincia -, ma i tempi in realtà sono stretti, soprattutto nella seconda fase di progettazione. Dovremo essere bravi ed avere le idee chiare su come muoverci e su cosa fare, tenendo conto che siamo chiamati ad utilizzare i fondi entro il 31 marzo 2026“.
“Si intravede – commenta Gianni Beretta, sindaco di Levico Terme – una importante opportunità per la nostra comunità. Si tratta di un passaggio importante che attendevamo con ansia e che apre le porte a quel progetto di ristrutturazione che rappresenta moltissimo per il territorio e per l’utenza, senza dimenticare le ricadute occupazionali. Il fatto che il nostro fosse l’unico progetto presentato a Roma su questo tipo di attività dimostra una volta di più la qualità dell’idea progettuale e come la collaborazione tra gli attori locali possa essere costruttiva e virtuosa”.
Lo studio di fattibilità, redatto dal Servizio opere civili di Apop – l’Agenzia provinciale per le opere pubbliche, prevedeva la ristrutturazione urbanistica e la realizzazione mediante demolizione e ricostruzione di un sistema di corpi edilizi da destinare ad un “nuovo modello strutturale” dell’area disabilità del Centro Don Ziglio di Levico Terme, pensato per ospitare due macro-gruppi di ospiti: persone con disabilità con autonomie praticamente nulle e persone con buone autonomie, con bisogno assistenziali minimo e maggior bisogno educativo-riabilitativo. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di spazi a e aree esterne verdi accessibili anche agli abitanti di Levico, così da generare inclusione sociale e arricchimento culturale.
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