Cermis: sarà una memoria privata. Basta manifestazioni istituzionali, ma il ricordo vivrà

È impossibile dimenticare la tragedia del Cermis e gli altri drammi che hanno colpito la valle di Fiemme, ma a distanza di 25 anni il Comune di Cavalese e tutti gli altri soggetti protagonisti della vicenda, hanno deciso all’unanimità di abbandonare le ricorrenze istituzionali, per coltivare una memoria più privata.

Lo hanno comunicato nel corso di una conferenza stampa svoltasi questa mattina a Palazzo Trentini il sindaco di Cavalese Sergio Finato, il Presidente del Consiglio comunale di Cavalese Raffaele Vanzo e il Presidente del Consiglio provinciale di Trento Kalter Kaswalder. Un’idea che è nata su impulso delle famiglie delle vittime per le quali la manifestazione riapre irrimediabilmente una dolorosa ferita, ma che segue anche le riflessioni maturate in seno al Consiglio comunale sulla scarsa partecipazione alle iniziative pubbliche organizzate negli ultimi anni.

“Su input delle famiglie, condiviso con le istituzioni, abbiamo deciso di coltivare la memoria in maniera diversa”, ha chiarito il sindaco Finato, “più intima e più privata”. Vanzo ha aggiunto che “la domenica che precederà la ricorrenza si svolgerà una Messa in memoria delle vittime e saranno organizzati altri momenti di condivisione, coinvolgendo anche il mondo delle scuole, affinché il ricordo si possa trasformare in occasione di riflessione su drammi ed errori che non si dovranno mai più ripetere”.

Vanzo ha ricordato a titolo esemplificativo la “passeggiata della memoria” da Stava al Cermis, iniziativa promossa recentemente dalla Fondazione Stava che ha riscosso molto successo. La scelta di creare una cultura della memoria presso le giovani generazioni è stata evidenziata ed apprezzata anche dal presidente Kaswalder e da Gianluca Cavada (Lega) e Bruna Dalpalù (Fratelli d’Italia), consiglieri provinciali della valle, presenti alla conferenza stampa. Puntare sulla sensibilizzazione dei giovani sui drammi vissuti dalla valle e sulla salvaguardia dell’ambiente è un progetto condiviso e di grande utilità, ha detto il consigliere della Lega, mentre Dalpalù ha sottolineato l’opportunità di questa scelta anche in relazione alla scarsa partecipazione registrata negli anni più recenti alle manifestazioni, legata anche al fatto che molti dei parenti delle vittime risiedono all’estero.

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