Progetto europeo Highlander, i super-computer per gestire il territorio

La piattaforma Highlander

Utilizzare i super-computer per affrontare i cambiamenti climatici, integrando simulazioni climatiche, osservazioni satellitari e dati di monitoraggio della vegetazione : è l’idea alla base del progetto europeo Highlander. Attraverso l’utilizzo di “High Performance Computer”, sistemi di elaborazione di calcolo di grande potenza si vuole raggiungere l’obiettivo di ridurre i rischi associati ai cambiamenti climatici. L’elaborazione di grandi moli di dati e la produzione di previsioni climatiche accurate consentono una gestione più proficua e sostenibile delle risorse naturali e del territorio.

La Fondazione Edmund Mach (FEM), in particolare, si è occupata degli impatti del cambiamento climatico sulla gestione dei parchi naturali e sulle azioni da intraprendere per mitigare gli effetti negativi. e ha utilizzato questi super-computer per monitorare, in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, le zone colpite dal bostrico in Trentino a seguito della tempesta Vaia.

I risultati finali del progetto Highlander sono stati presentati oggi, 12 gennaio, nell’ambito di un seminario di studio svoltosi alla FEM a San Michele all’Adige, partner del progetto assieme ad altri otto enti di ricerca e amministrazioni e all’ente coordinatore, il Cineca. Ad aprire i lavori sono stati il prof. Mario Pezzotti, dirigente del Centro Ricerca e Innovazione FEM, e Gabriella Scipione, responsabile della Data Management Analytics area presso il Cineca.

Secondo Damiano Gianelle, responsabile dell’Unità di Ricerca Ecologia Forestale e coordinatore delle attività FEM per Highlander, l’uso dei super computer permette oggi di elaborare in modo nuovo le grandi quantità di dati disponibili, ottenendo strumenti e applicazioni che possono già essere concretamente utilizzate per la gestione delle risorse naturali. “FEM svolge ricerche sulle interazioni tra vegetazione e clima – spiega Gianelle- . Abbiamo utilizzato il super computer di Cineca per elaborare immagini satellitari al fine di monitorare i boschi in Trentino colpiti dal bostrico, ma anche per creare mappe di taglio dei prati. Abbiamo usato nuovi sensori anche per monitorare in continuo la fisiologia delle piante, in particolare abete rosso e faggio, nel parco di Paneveggio, e sempre in questa area abbiamo mappato le specie forestali e la biomassa dei boschi“.

Il gruppo di lavoro del progetto europeo Highlander alla FEM a San Michele all’Adige

 

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