Un uomo di circa 60 anni è stato denunciato dal Corpo forestale del Trentino, che ha condotto un’operazione anti-bracconaggio nella zona di Meano, a Trento Nord, con la collaborazione del Comando regionale della Guardia di finanza.
L’intervento del personale del Distretto forestale di Trento è scattato dopo vari appostamenti e verifiche in campo, che hanno consentito di sorprendere in flagranza di reato il sospettato dedito all’attività di uccellagione. La cattura di avifauna – assolutamente vietata – veniva condotta dall’uomo all’interno di un’area agricola, nei pressi di un deposito attrezzi. Qui il presunto bracconiere operava con trappole a scatto, armate con esche. I forestali hanno potuto constatare come l’arma avesse causato la morte di un fringuello. All’interno del campo erano state posizionate anche trappole a rete per la cattura massiva e panie di vischio ancora imbrattate da piumaggio riconducibile alle specie più diverse.
Nel corso delle perquisizioni, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato un’arma che serviva alle attività illecite e il trofeo di un grande cervo maschio, presumibilmente abbattuto illegalmente. Numerose gabbiette contenenti uccelli sono state ispezionate e i volatili in buono stato di salute sono stati liberati dai forestali.
L’attività del Corpo forestale del Trentino ha consentito di portare alla luce anche altri reati di competenza della Guardia di finanza che, prontamente intervenuta, ha avviato ulteriori indagini. I finanzieri del Gruppo di Trento, hanno scoperto un vero e proprio laboratorio artigianale “abusivo”, privo di qualsiasi cautela sanitaria per la trasformazione e conservazione del prodotto finito. All’interno vi era un distillatore non denunciato oltre a circa 300 litri di bevande alcoliche (verosimilmente grappa) già illegalmente prodotte e confezionate, prive del contrassegno di Stato, comprovante l’assolvimento dell’imposta e delle indicazioni riguardanti la qualità e la provenienza del prodotto.
L’alambicco e i liquori artigianali sono stati posti sotto sequestro per scongiurare l’immissione sul “mercato” di prodotti potenzialmente dannosi per la salute del consumatore.
Lo scopo perseguito dal legislatore è duplice: da una parte tutelare le aziende regolari che corrispondono allo Stato la specifica tassa (accisa) sul prodotto messo in commercio; dall’altro, tutelare la salute dei cittadini da una fabbricazione non controllata e perciò potenzialmente causa di bevande alcoliche caratterizzate da dannose impurità come la presenza di glicolene etilenico, acetone, metanolo- e da odori anomali; difatti, l’attività delle fiamme gialle proseguirà con le analisi del distillato per stabilire le caratteristiche organolettiche e l’eventuale presenza di metanolo che, come risaputo, è altamente nocivo per la salute umana. Per il produttore artigianale è scattata la denuncia all’autorità giudiziaria.
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